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Cosa sono?

Le infezioni delle basse vie urinarie (es. cistite e uretrite) sono un problema infettivo piuttosto comune, di cui sono responsabili batteri normalmenete saprofiti dell'intestino e dei genitali esterni (Escherichia Coli, responsabile di oltre il 75% dei casi, e altri batteri, come Staphylococcus saprofiticus, Proteus Mirabilis, Klebsiella). Questi microrganismi , in determinate condizioni, possono colonizzare le vie urinarie fino ad arrivare, attraverso l'uretra, alla vescica.

Chi sono i soggetti più frequentemente colpiti?

Le infezioni delle basse vie urinarie sono 50 volte più frequenti nelle donne tra i 20 e i 50 anni, sessualmente attive, rispetto al resto della popolazione.
La ragione è da ricercarsi nella brevità dell'uretra femminile e nella vicinanza degli orifizi genitali e anali, che si traduce in una maggiore possibilità di contaminazione da parte di germi di origine intestinale. In taluni casi si può sviluppare una forma ricorrente.
Si ritiene che, nelle donne, oltre alla presenza di fattori predisponenti quali l'uso del diaframma e un pH vaginale alto, le infezioni ricorrenti possano essere dovute anche all'assenza di alcuni meccanismi di difesa locale. Fra gli uomini, sono a maggior rischio di infezioni delle vie urinarie extraospedaliere quelli con problemi di ostruzione urinaria di origine prostatica e gli anziani.

Quali sono i sintomi?

Il sintomo caratteristico è la necessità impellente di urinare, con minzione (l'eliminazione di urina) frazionata in frequenti atti brevi (pollachiuria) e, spesso, dolorosi e difficoltosi (disuria). L'urina si può presentare torbida per la presenza di pus e può presentare tracce di sangue.

Cosa si deve fare?

La cistite è un'infezione superficiale con un decorso benigno a condizione che venga trattata efficacemente. Come norma generale è consigliabile bere nell'arco della giornata molta acqua, eventualmente con l'aggiunta di una punta di bicarbonato di sodio o di citrato di sodio (es. Citrosodina), per diminuire l'acidità delle urine e a ridurre la carica batterica dei microrganismi infettanti; con questi semplici provvedimenti, i sintomi a volte possono scomparire anche senza alcuna terapia.
Il trattamento deve essere prescritto dal medico; i farmaci più utilizzati sono il cotrimossazolo (es. Bactrim) e la nitrofurantoina (es. Neofuradantin) assunti solitamente per 3 giorni (ma sono risultati efficaci anche dopo una unica somministrazione); la ciprofloxacina (es. Ciproxin) viene usata soprattutto in caso di infezioni ricorrenti o di precedenti fallimenti terapeutici. Gli uomini richiedono in genere un trattamento più protratto.