I composti chimici utilizzati illecitamente nello sport sono molti, con diversi meccanismi d'azione e diverso indice di pericolosità. Il 15 marzo 1999 è entrato in vigore un emendamento, adottato dal gruppo di vigilanza nell'ambito della convenzione antidoping, avente per oggetto il nuovo elenco di riferimento di classi di sostanze farmacologiche e di metodi di doping vietati. In linea generale sono vietate quelle sostanze il cui uso da parte dell'atleta viene finalizzato a ridurre la percezione della fatica, migliorare la prontezza dei riflessi, accrescere la forza e/o la resistenza muscolare, diminuire il dolore, controllare la frequenza cardiaca e/o respiratoria, ridurre il peso corporeo, attenuare l'ansia o mascherare la presenza nelle urine delle sostanze vietate. Vengono considerate pratiche dopanti anche la trasfusione del sangue (emotrasfusione) e la somministrazione di globuli rossi o di prodotti derivati dal sangue.
Negli anni '50-60 erano in auge, soprattutto tra i ciclisti, le amfetamine, stimolanti del sistema nervoso centrale. Si tratta di sostanze che riducono la capacità dell?organismo di percepire i segni premonitori dell'esaurimento psico-fisico, vale a dire lo rendono meno sensibile alla fatica. Proprio perché spingono l'organismo oltre i propri limiti, le amfetamine hanno causato più morti fra gli sportivi (per aritmie, aumenti improvvisi della pressione, infarti) di qualsiasi altra sostanza. Aumentano inoltre in modo rilevante l'aggressività. Sempre in quegli anni, il loro utilizzo nel football americano era così diffuso che per questo sport venne descritta una particolare sindrome psichiatrica, chiamata ''Sindrome della Domenica'', caratterizzata da alterazioni del comportamento quali imprecazioni oscene e atteggiamento collerico.
L'uso delle amfetamine è oggi in declino, mentre hanno conquistato sempre maggiore popolarità gli ormoni anabolizzanti, il cui impiego illecito in ambito sportivo purtroppo non viene minimamente influenzato neppure dalle allarmanti notizie sui danni che arrecano alla salute.

Gli ormoni anabolizzanti

Negli ultimi anni il loro consumo è aumentato in modo allarmante anche grazie ad un fiorente mercato clandestino. Impiegati per aumentare la massa muscolare, la forza e l'aggressività, gli anabolizzanti sono i farmaci d'elezione negli sport che richiedono forza e potenza. È difficile fare stime sulla loro reale diffusione in quanto difficilmente gli atleti ammettono di usarli. Secondo alcune indagini, tuttavia, vi farebbe ricorso oltre il 90 per cento di atleti di alcune discipline come sollevamento pesi e lancio del peso. In altre discipline, quali atletica leggera e nuoto, la percentuale sarebbe invece più bassa, intorno al 30 per cento. Certamente la diffusione di questo tipo di doping nelle palestre di culturismo e body-building è massiccia.
Gli ormoni anabolizzanti sono derivati sintetici del testosterone, l'ormone sessuale maschile prodotto normalmente dall'organismo. È quindi facile immaginare che questi farmaci abbiano importanti effetti sulla sfera sessuale. Negli uomini possono comportare una diminuzione del volume dei testicoli e del numero di spermatozoi con conseguente infertilità e impotenza.
Nelle donne l'uso di anabolizzanti è associato alla comparsa di tratti tipicamente maschili come crescita eccessiva di peli e abbassamento del timbro della voce, oltreché irregolarità mestruali, seguite nel tempo da amenorrea (assenza delle mestruazioni). Questi effetti sono proporzionali ai dosaggi assunti e alla durata del trattamento. Sono inoltre documentati danni alla prostata e impotenza.
I rischi legati all'uso di questi farmaci non si limitano tuttavia alla sfera sessuale. Gli anabolizzanti inducono difetti nella struttura del tessuto muscolare che predispongono a rotture dei tendini sotto sforzo e, nei giovani sotto i 20 anni, determinano un'accelerazione della maturazione scheletrica con arresto prematuro della crescita. Aumentano il rischio di ictus e di infarto [per elevazione del colesterolo LDL (quello ''pericoloso''), diminuzione del colesterolo HDL (quello ''protettivo'') e aumento della pressione arteriosa] e possono causare gravi sintomi psicotici quali stati maniaco-depressivi, psicosi paranoidi e aggressività. Vi sono inoltre segnalazioni di casi di tumori (al fegato e alla prostata ) in atleti che facevano un uso indiscriminato di anabolizzanti.
Inoltre è frequente la comparsa di acne e, nell'uomo, la perdita di capelli.
Gli effetti tossici di questi farmaci non sono subito evidenti, possono anzi passare anni prima che si manifestino. I danni però, una volta comparsi, possono essere irreparabili.
 
Oggi sono in gran voga due nuovi farmaci, la somatotropina o ormone della crescita e l'eritropoietina.

L'ormone della crescita (o somatotropina)

E' l'ormone che stimola l'accrescimento fisiologico e viene normalmente utilizzato nei bambini che, essendone privi (dalla nascita o per qualche malattia), presentano difficoltà di crescita. Sintetizzato in laboratorio, viene utilizzato come terapia sostitutiva nei soggetti che non sono in grado di produrlo da soli (nanismo). Il suo uso in ambito sportivo si basa sull'ipotesi, scientificamente infondata, che possa potenziare la forza muscolare con un effetto simile a quello degli anabolizzanti. Gli atleti che lo assumono contano cioè sulla sua azione di incremento della corporatura (peso e altezza) ma non è affatto dimostrato che la sua somministrazione in soggetti sani aumenti le prestazioni sportive.
Un apporto eccessivo di questo ormone a un organismo che non ne ha bisogno può indurre diabete, pressione alta, cardiopatie, ipotiroidismo e artriti e provocare segni tipici di una malattia chiamata acromegalia, caratterizzata dalla comparsa di lineamenti grossolani (anche del cranio) per una crescita abnorme delle ossa e dei tessuti molli.

L'eritropoietina (EPO)

L'EPO viene usata in medicina per curare alcune forme di anemia dal momento che stimola la produzione dei globuli rossi. L'ormone aumenta così anche la capacità del sangue di trasportare ossigeno, indispensabile per bruciare gli zuccheri e quindi per ottenere più energia per le prestazioni muscolari. Per questo motivo viene utilizzato come doping particolarmente nelle gare di resistenza che richiedono sforzi prolungati (es. ciclismo). L'aumento dei globuli rossi fa però aumentare anche la viscosità del sangue (rilevabile da un aumento dei valori dell'ematocrito) che può raggiungere livelli pericolosi per la circolazione e comporta un rischio elevato di trombosi, di ictus e di infarto miocardico. All'uso dell'eritropoietina si sospetta siano legati alcuni casi di morte di atleti.
E' bandita da tutte le organizzazioni sportive ufficiali.

Altri farmaci

Di impiego relativamente recente sono i beta-bloccanti. Normalmente utilizzati in terapia per il controllo della pressione alta e di alcuni disturbi cardiaci, hanno trovato un nuovo impiego - improprio - nelle discipline sportive che richiedono uno specifico coinvolgimento dei processi di coordinamento mani-piedi-occhio. Nel tiro a segno, il tiro con l'arco o il golf diminuiscono i tremori e la frequenza del battito cardiaco, migliorano il controllo motorio fine e allungano il tempo in cui prendere accuratamente la mira. Alle dosi usate non sono pericolosi ma possono indurre attacchi di asma in soggetti suscettibili.

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