Il ''naso chiuso'' è un fastidioso disturbo conseguenza di una dilatazione dei piccoli vasi nella mucosa nasale: l'edema (gonfiore) che ne consegue riduce il passaggio dell'aria rendendo difficoltosa la respirazione. Si tratta di una condizione che può essere di natura infettiva (raffreddore comune) o allergica (rinite allergica). Per alleviare questo sintomo vengono impiegati dei farmaci vasocostrittori, che diminuiscono l'afflusso di sangue e la congestione, producendo un rapido sollievo.

Criteri di scelta

I prodotti in commercio contengono vasocostrittori (fenilefrina, nafazolina, oximetazolina, xilometazolina) spesso associati fra loro o con altre sostanze, ad esempio di tipo balsamico (mentolo, eucaliptolo, canfora, niaouli) oppure con antistaminici. L'efficacia dei vari principi attivi è sovrapponibile, cambia solo la durata d'azione: è breve (4-6 ore) per fenilefrina e nafazolina (es. Neosynefrine, Rinazina), intermedia (6-8 ore) per xilometazolina (es. Neorinoleina, Otrivin) e lunga (8-10 ore) per oximetazolina (es. Actifed, Rinocalyptol, Vicks Sinex). La diversa durata d'azione condiziona la frequenza delle somministrazioni: 3-4 volte al giorno per il primo gruppo di farmaci, 2 sole per quelli a maggiore durata d'azione. I nebulizzatori (o spray senza propellenti) sono da preferire in quanto, espellendo il farmaco in piccolissime goccioline, gli consentono di disperdersi su una più ampia superficie della mucosa nasale.
La fenilefrina (es. Neosynefrine) è il farmaco con minori effetti indesiderati a livello cardiaco e sul SNC, e risulta il farmaco più indicato per i cardiopatici e gli ipertesi.

Uso corretto

Se usati in modo appropriato, i decongestionanti nasali applicati localmente sono ben tollerati. Occasionalmente si può avvertire bruciore, pizzicore, irritazione, sensazione di secchezza delle mucose e bisogno di starnutire. L'uso frequente e prolungato di questi farmaci tuttavia provoca rapidamente la comparsa di tolleranza: il beneficio si riduce progressivamente tanto da spingere a somministrazioni sempre più frequenti, instaurando così un circolo vizioso. La cosiddetta rinite da rimbalzo o medicamentosa, una condizione di congestione permanente, può esserne una conseguenza. Il modo migliore per evitare questo rischio è un utilizzo limitato nel tempo (massimo 5 giorni).
In presenza di sintomi quali muco purulento, dolore facciale che peggiora nelle ore serali o quando ci si china, cefalea e febbre è necessario rivolgersi al medico per un approfondimento diagnostico.

Quando non utilizzarli

Per nessuno di questi farmaci esistono dati sulla sicurezza d'uso in gravidanza e allattamento; meglio optare per prodotti spray a base di soluzione salina (es. Physiomer, Tonimer, Libenar Spray) o inalazioni di vapore.
Altre situazioni che richiedono particolari precauzioni sono la presenza di ipertiroidismo, di diabete mellito, di ipertrofia prostatica e di glaucoma.

Impiego nei bambini

Nei bambini molto piccoli (sotto i due anni), la preferenza va data ai prodotti a base di soluzione salina (es. Libenar, Nasonet, Otrivin baby), in grado di ripristinare il giusto grado di umidità e ridurre la secchezza e l'infiammazione locale; vanno evitati inoltre i prodotti contenenti mentolo (per il rischio di indurre laringospasmo); dai 2 ai 6 anni i decongestionanti topici possono essere usati con molta cautela, evitando quelli contenenti nafazolina e efedrina. Le formulazioni in gocce sono preferibili per la somministrazione nelle piccole narici del bambino, ma occorre adottare alcuni accorgimenti per evitare che vengano deglutite: l'assorbimento del farmaco espone infatti il bambino al rischio di comparsa di effetti indesiderati.

Alcuni suggerimenti

  • Soffiare il naso prima di instillare le gocce o spruzzare il nebulizzatore.
  • Instillare le gocce tenendo la testa in posizione eretta e ruotandola delicatamente da una parte all’altra.
  • Tenere il flacone del nebulizzatore parallelo al setto nasale (non obliquo). Se sono previste due somministrazioni attendere 3-5 minuti fra l'una e l'altra.
  • Asciugare (possibilmente dopo averli lavati) e richiudere sia il contagocce che il beccuccio del nebulizzatore.
  • La confezione è di uso strettamente personale per non diffondere una eventuale infezione. Inoltre non è consigliabile riutilizzarla a distanza di tempo perché potrebbe essersi inquinata.
  • Ricordare sempre l'importanza di una adeguata umidificazione dell'ambiente e della eliminazione dei fattori irritanti (es. fumo).