Il tè verde, utilizzato da millenni dalla medicina cinese come stimolante generale, diuretico e antinfiammatorio del cavo orale, sta, negli ultimi tempi, destando un rinnovato interesse. Tè verde e tè nero (è quest'ultimo quello che si consuma abitualmente come bevanda) provengono dalla stessa pianta, la Camelia sinensis, un piccolo albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Theacee.
 
Questa pianta cresce nelle pianure e nelle zone montane a clima caldo-umido. Le zone tropicali, dove questa pianta viene coltivata al di sopra dei 1500 metri di altitudine, forniscono il prodotto più pregiato. La principale differenza fra il tè verde (denominato anche the vergine) ed il tè nero consiste nel metodo di essiccazione della droga. Mentre nel caso del tè nero le foglie subiscono un processo di fermentazione che porta alla formazione di sostanze aromatiche, nel caso del the verde un rapido riscaldamento della droga assicura l'assenza di fermentazione ed il contenuto di sostanze attive (polifenoli) rimane inalterato. In fitoterapia, di questa pianta si utilizzano il germoglio apicale e le prime due foglioline; l'impiego delle foglie poste più in basso, essendo meno ricche in principi attivi, determina una notevole riduzione della qualità del the ottenuto.
I principi attivi di maggiore interesse sono:
  • composti polifenolici (catechine, flavonoli e loro glucosidi)
  • metilxantine (caffeina-o teina-, teofillina, teobromina)
  • saponine triterpeniche
Per la presenza di polifenoli e di metilxantine, questa droga viene utilizzata come coadiuvante nella riduzione del peso corporeo nell'ambito di regimi dietetici controllati; queste sostanze sarebbero infatti in grado di stimolare il metabolismo basale e la lipolisi e di aumentare la funzionalità renale con conseguente aumento della diuresi (produzione di urina). Al the verde vengono attribuite proprietà toniche e stimolanti sul sistema nervoso centrale per la presenza di caffeina, e proprietà antiossidanti, volte a neutralizzare l'eccesso di radicali liberi prodotti dall'organismo; infine, a livello cardiovascolare il tè verde sarebbe in grado di diminuire la coagulazione del sangue e di aumentare la fibrinolisi.
Il tè verde, sottoforma di estratto secco titolato, si trova spesso associato ad altre sostanze in integratori dietetici per la riduzione del peso corporeo; le dosi giornaliere variano da un prodotto all'altro, a seconda della concentrazione di principi attivi (da 2 a 6 capsule al dì). Per quanto riguarda l'infuso, che si ottiene lasciando in infusione un cucchiaio da the di droga in acqua a 75° circa per non più di 4 minuti, sono invece consigliate circa tre tazze al giorno, anche se risulta difficile stabilirne con precisione il titolo in principi attivi.
Il tè verde è generalmente privo di effetti indesiderati; solo se assunto in elevate quantità può provocare insonnia, stati ansiosi, e irritabilità a causa della presenza di caffeina. Per lo stesso motivo è bene limitarne l'uso nelle persone che soffrono di disturbi cardiocircolatori.