Quesito

Vorrei conoscere piu' a fondo le caratteristiche del prodotto ENADA NADH, se ci sono controindicazioni e come gestire le somministrazioni a lungo termine se consigliate.

Risposta

Enada Nadh è un integratore dietetico a base di NADH (Nicotinamide adenin dinucleotide nella forma ridotta), octosanolo e vitamina E. Una capsula contiene 5 mg di NADH. Il prodotto è in commercio anche in altri Paesi con lo stesso nome ma con formulazioni diverse (quello in commercio negli USA non contiene ad esempio octosanolo e vitamina E). Il prodotto in commercio in Italia riporta sulla confezione la seguente indicazione d'uso: '' .può risultare utile nelle sindromi di affaticamento generico'' ma altre proprietà del NADH emergono dalla lettura del foglietto illustrativo (fonte di energia per le cellule, stimolante del sistema immunitario dell'organismo, azione antiossidante contro i radicali liberi) o della pubblicità del prodotto distribuita dal produttore (azione positiva nella depressione, favorisce le capacità cognitive e decisionali e la conservazione del patrimonio mnemonico, protezione dai danni da inquinamento).
Esiste poi una letteratura scientifica che ipotizza l'impiego del NADH in diverse situazioni patologiche (dalla sindrome da stanchezza cronica, alla depressione, al Parkinson), ma i dati disponibili, provenienti da un unico gruppo di ricerca, lo stesso che poi ha commercializzato il prodotto, non sono sufficienti a giustificarne l'impiego.
Non vi è dubbio che il NADH sia una sostanza importantissima dal punto di vista fisiologico. E' presente in tutte le cellule dove svolge un ruolo fondamentale nei meccanismi biologici di produzione dell'energia. Si forma a partire dall'acido nicotinico (o vitamina PP), una sostanza introdotta con gli alimenti ed in parte da un aminoacido chiamato triptofano, anch'esso presente negli alimenti (lievito, pesce, pollame, carni rosse, frutta secca, legumi, latte e uova ne sono ricchi). Il ruolo svolto dal NADH è quello di un coenzima, cioè di una sostanza indispensabile affinché gli enzimi (che sono proteine) possano svolgere il ruolo di catalizzatori della respirazione cellulare. Date queste premesse si comprende perché NADH venga proposto come integratore alimentare nelle situazioni di affaticamento. Va però ricordato che una supplementazione esterna di NADH può trovare giustificazione solo se l'organismo è carente di NADH (o meglio di vitamina PP), condizione che è ben difficile da riscontrare con la moderna alimentazione (un tempo la carenza di vitamina PP, dovuta ad una alimentazione a base di mais, era responsabile di una malattia chiamata pellagra). Secondo i ricercatori che hanno sviluppato Enada, questa sarebbe la sola formulazione stabile per somministrare il NADH che diversamente verrebbe distrutto dai succhi gastrici. La supplementazione dietetica con NADH, in alternativa a quella con vitamina PP, può perciò trovare giustificazione in situazioni di ridotto apporto di vitamina PP o di triptofano con l'alimentazione, o in situazioni di aumentato fabbisogno. Raramente però queste situazioni assumono un decorso cronico tale da richiedere assunzioni di integratori a lungo termine. In ogni caso l'assunzione di Enada è priva di rischi per la salute e può essere impiegato, secondo quanto riferito dalla brochure di presentazione del prodotto, anche per periodi superiori ad un mese, periodo che viene indicato come "ottimale". Quanto ad un utilizzo generico come ''antifatica'' in chi pratica sport, nell'anziano, nel convalescente, nello stress, nell'insonnia ecc. Enada va sempre visto come un possibile aiuto da inserire in una strategia più ampia volta a migliorare le condizioni di vita (adeguato riposo, attività rilassanti, alimentazione corretta, allenamento fisico, ecc.) e mai come unico intervento risolutore. L'equazione suggerita dal prodotto : più NADH = più energia (ovvero l'energia in una pillola) ci sembra francamente un po' troppo semplicistica.