Il capello è formato da due parti: la radice e il fusto. La parte viva del capello è rappresentata dalla radice, conficcata nel follicolo pilifero della cute; la parte terminale della radice, detta bulbo, leggermente rigonfia, con la sua papilla dermica riccamente vascolarizzata produce le cellule che costituiscono il capello. Sono infatti le cellule che, man mano che invecchiano, vanno a formare il fusto: è così che il capello cresce. Il fusto, o stelo, è la parte visibile del capello ed è costituito a sua volta da una zona esterna, detta cuticola, formata da minuscole scaglie di cheratina sovrapposte in strati (da 6 a 10, a seconda dello spessore del capello).
 
La zona sottostante, detta corticale, dà il colore al capello che risulterà più o meno scuro a seconda della quantità di melanina che vi è contenuta. La zona più interna, detta midollare, ha una struttura simile ad una spugna e la sua funzione non è ancora chiara. La parte libera del capello è un tessuto non vivente.
Alla radice del capello si trova anche la ghiandola che produce il sebo e lo immette nel follicolo pilifero. Il sebo è un lubrificante naturale che protegge il capello impedendo l'apertura delle squame di cheratina. I capelli non crescono in modo continuo ma secondo un ritmo ciclico: a periodi di crescita (anagen) si alternano periodi di rallentamento (catagen) a cui segue la fase (telogen) che termina con la morte del capello, che cade, mentre dalla papilla dermica inizia a formarsene uno nuovo. Rispetto ai capelli limitrofi, ogni capello si trova in una fase diversa: se così non fosse assisteremmo periodicamente alla caduta simultanea di tutti i capelli.
A seguito dell'alternarsi di queste fasi si perdono giornalmente circa 100-200 capelli. Si tratta di un normale fenomeno fisiologico dovuto al naturale ricambio, che può essere più accentuato in determinate condizioni, specie quando le condizioni generali dell'organismo non sono ottimali (situazioni di stress, malattie), senza che questo debba preoccupare eccessivamente: una volta rimossa la causa, il problema scompare.
Quando il meccanismo di crescita viene alterato, una maggiore quantità di capelli entra nell'ultima fase e cade. In questi casi si parla di alopecia. Con, questo termine si indicano in generale tutte le condizioni caratterizzate dal diradamento o dalla completa assenza di peli in regioni corporee in cui sono normalmente presenti. Per i motivi culturali e sociali si tende a dare maggiore importanza alle alopecie del cuoio capelluto. Il ritmo ciclico della crescita dei capelli è influenzato da diversi fattori, fra cui l'età della persona, i meccanismi di secrezione sebacea e la quantità di ormoni, il testosterone in particolare. L'azione degli ormoni androgeni a livello del cuoio capelluto è all'origine della più frequente forma di alopecia nell'uomo, l'alopecia androgenica.