Agli inizi di novembre il Ministro della Sanità riuscì ad ottenere un accordo con le industrie produttrici di latte artificiale per l'infanzia, le organizzazioni dei distributori intermedi e dei farmacisti per ridurre del 30% il prezzo dei latti artificiali, a partire dal 1° dicembre.
 
In base all'accordo, l'intervento sui prezzi riguarda unicamente ''latti per la prima infanzia'' (latti di tipo 1), vale a dire quelli che vengono utilizzati nei primissimi mesi di vita del bambino (da 0 a 4-6 mesi). Tutte le aziende produttrici hanno effettivamente ridotto il prezzo di cessione di questi latti in misura pari al 25-30% rispetto al listino in vigore a gennaio del 2004 che, a maggio dello stesso anno aveva già subito una riduzione. Inoltre, solo pochissime aziende hanno ridotto il prezzo dei latti di tipo 2, quelli definiti anche come ''latti di proseguimento'' il cui prezzo è rimasto invariato rispetto ad inizio 2004.
Il consumatore, all'atto dell'acquisto, può percepire a fatica gli effetti dell'accordo in quanto:
  • il prezzo di molti tipi di latte (quelli contrassegnati da un ''2'' o un ''3'' o definiti ''di proseguimento'', nonché i latti liquidi e i tipi speciali contraddistinti da sigle quali ''HA'' (ipoallergenico), ''AR''(antirigurgito), non si è modificato.
  • molti rivenditori al pubblico (come anche Saninforma) praticavano già, togliendolo dal proprio margine di guadagno, una riduzione del prezzo al pubblico di circa il 10%, sconto che è stato ricompreso nella riduzione del prezzo indotta dall'accordo; perciò l'effetto complessivo di riduzione del prezzo è stato percepito come molto inferiore rispetto alle attese. In pratica, anziché del 30% lo sconto oggi avvertito è pari circa alla metà.
  • molte aziende produttrici non consigliano più un prezzo di vendita al pubblico per i loro prodotti e ogni rivenditore è ora libero di decidere il prezzo, con possibili differenze un tempo inesistenti.
Come conseguenza l'attesa dei consumatori di una riduzione generalizzata del prezzo dei latti è stata per il momento largamente disattesa, almeno per quei prodotti destinati ai bambini di età compresa fra i 6 e i 12 mesi (latti di proseguimento).
Tutto questo ha avuto tuttavia un esito positivo perché ha dato visibilità a marche di prodotti, non pubblicizzati presso i pediatri e gli ospedali, a prezzi decisamente vantaggiosi (Es. Bebilac).
Purtroppo esiste però una forte diffidenza dei genitori ad abbandonare il latte consigliato dal Pediatra, per un latte ''generico'' e sconosciuto, pur se vantaggioso economicamente. I latti artificiali sono costituiti da latte vaccino modificato nella composizione e arricchito di sostanze nutritive (obbligatorie per legge), fondamentali per lo sviluppo ottimale del neonato; si può dunque affermare che, da questo punto di vista, non vi sono differenze fra latti ''generici'' più economici e latti noti e pubblicizzati ma più costosi.