Il latte materno: un vantaggio per la mamma e il neonato

Il latte materno risulta essere l'alimento più adatto e raccomandabile per la salute del neonato: esso infatti contiene in quantità sufficiente e nella proporzione corretta tutte le sostanze essenziali per un corretto sviluppo fisico.
Dal punto di vista nutrizionale il latte che il bimbo riceve i primi cinque giorni di vita (colostro) è estremamente ricco di fattori nutritivi come proteine, sali minerali, oligosaccaridi; contiene inoltre anticorpi, globuli bianchi, lisozima e complemento. Questi fattori modulano la maturazione di organi e apparati, stimolano il sistema immunitario e sono molto utili per il recupero del peso dopo il calo fisiologico dei primi giorni. Anche il latte definitivo possiede queste proprietà ma ha caratteristiche organolettiche differenti e una diversa composizione: aumenta la percentuale di grassi e lattosio (quindi l'apporto calorico) e diminuisce la quota di proteine e minerali.
I vantaggi dell'allattamento al seno si protraggono anche nell'età adulta: sembra infatti che il latte materno sia in grado di prevenire alcune malattie immunologiche e infiammatorie.
Allattare al seno è utile anche per la mamma: lo stimolo della suzione mette in circolo un ormone (l'ossitocina) che, contraendo l'utero, lo aiuta a ritornare in condizioni normali, porta a un moderato aumento del dispendio energetico (un aiuto per ritrovare la linea) e sembra anche proteggere dall'osteoporosi. Inoltre è ormai accertato che allattare riduce del 20% il rischio di tumore al seno.

Quando esistono controindicazioni all'allattamento?

Purtroppo esistono dei casi in cui la madre effettivamente non può allattare o per mancanza di latte (agalattia si manifesta nel 2% delle mamme) o per la presenza di controindicazioni. In realtà le controindicazioni sono molte meno di quanto si creda: solo in caso di infezioni gravi (ad es. HIV, tubercolosi), uso di droghe, malnutrizione, gravi malattie o cure debilitanti è controindicato l'allattamento. La scarsa produzione di latte nei primi giorni dopo il parto, non devono demoralizzare: attaccando il bambino al seno solitamente vengono stimolate le ghiandole mammarie e la produzione di latte aumenta. Anche la comparsa delle mestruazioni o di problemi di vista può indurre la madre a pensare che non sia possibile allattare: sono ''false credenze'' che vanno sfatate. Il pediatra saprà comunque consigliare la strada giusta da intraprendere.
Anche la comparsa di ragadi al seno, di ingorgo mammario, e di mastite, potrebbero scoraggiare la mamma e indurla a non allattare più. In realtà si tratta di problemi risolvibili che non devono indurre, di per sé, a interrompere l'allattamento al seno.

Quale latte scegliere?

I latti artificiali, detti anche ''formulati'' rappresentano l'unica alternativa al mancato o insufficiente allattamento materno. La scelta del latte artificiale spetta sempre e in ogni caso al pediatra. Il latte vaccino non è adatto prima del 12mo mese di vita in quanto la sua composizione è troppo differente da quella del latte materno: infatti è estremamente ricco in proteine e sali minerali, povero di vitamine e ferro e ha un rapporto squilibrato fra grassi saturi e insaturi.
I latti artificiali sono costituiti da latte vaccino modificato nella composizione e arricchiti di sostanze nutritive fondamentali per uno sviluppo ottimale del neonato. Si differenziano in:
  • Latti adattati: più digeribili e ricchi in sieroproteine (ad es. Nidina 1, Milumil 1, Aptamil 1, Humana 1, Humana Plus).
  • Latti parzialmente adattati: si differenziano dai precedenti per un minor contenuto in lattosio e un diverso contenuto proteico (ad es. Plasmon 1, Nutrilon Premium 1, Nativa 1, Nutrilac 1, Vivena 1).

In base all'età a cui sono destinati si differenziano in:

  • Latti per lattanti o di partenza (contraddistinti dal n. 1) adatti per i primi 4-6 mesi di vita
  • Latti di proseguimento (contraddistinti dal n. 2) per lattanti da 6 a 12 mesi Latti di crescita per bambini di età fra 12 e 36 mesi

Esistono anche dei latti che si possono definire ''terapeutici'' o ''speciali'', studiati per essere utilizzati nei casi in cui il neonato sia in condizioni di non tollerare i latti tradizionali:

  • I latti ipoallergenici (H.A.) in cui le proteine vaccine sono state frammentate in proteine più piccole, per diminuire la possibilità di una reazione allergica alle proteine del latte. Attenzione: questi prodotti hanno un contenuto in proteine vaccine ancora discretamente elevato e potrebbero non essere adatti a bambini già allergici (ad es. Nidina H.A., Humana H.A., Aptamil H.A., Nutrilon Pepti).
  • I latti a ''idrolisi spinta'' si differenziano dal latte H.A. poiché le proteine sono state scisse in frammenti molto più piccoli. In questo modo risultano essere ben tollerati nei soggetti allergici (ad es. Hypolac, Pregomin).
  •  I latti a base di soia contengono proteine vegetali derivate dalla soia. Sono molto utilizzati nelle allergie alle proteine del latte vaccino e in altre patologie intestinali. La soia può tuttavia essere a sua volta responsabile di reazioni allergiche (ad es. Som, Alsoy, Isomil, Multisoy, Neo-soyal).
  • I latti A.R. o antirigurgito a cui sono state aggiunte delle sostanze addensanti che hanno la caratteristica di aumentare la consistenza del latte rendendolo difficilmente rigurgitabile (Milumil AR, Primigiorni AR, Humana AR, Vivena AR).

Le regole per una buona poppata

  • Innanzi tutto l'igiene: è importante lavarsi bene le mani e asciugarle prima di iniziare qualsiasi operazione
  • Assicurarsi che il biberon, la tettarella e tutti gli oggetti utilizzati per la preparazione del pasto siano stati disinfettati a caldo o a freddo.
  • Per preparare il latte artificiale si utilizza generalmente un misurino raso (fornito nella confezione) aggiunto a 30 grammi di acqua, meglio se poco mineralizzata.
  • E' consigliabile preparare il latte al momento della poppata con acqua già calda. Quello preparato in anticipo non dovrà rimanere in frigo per più di 12 ore e andrà riscaldato a bagnomaria o con lo scaldabiberon fino a 40o; lo stesso discorso vale per i latti commercializzati già pronti. In entrambi i casi è da evitare la bollitura per evitare di distruggere o di modificare proteine sensibili al calore.
  • Il latte avanzato al termine della poppata va gettato. Dopo averli disinfettati, biberon, tettarella e ghiera andranno riposti in un luogo al riparo dalla polvere. La busta aperta del latte in polvere va richiusa e conservata in luogo fresco e asciutto.

 

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