Quesito

Soffro di BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva) da oltre venti anni e mi sono sempre curato con BENTELAN compresse in piccole dosi (1 mg die), con broncodilatatori e mucolitici. Con l'avanzare dell'età, posso continuare con queste terapie o esiste qualche farmaco migliore?

Risposta

La malattia di cui soffre è dovuta ad una ostruzione delle vie aeree causata da una bronchite cronica o da enfisema. La principale causa di questa malattia è il fumo di sigaretta (non so se questo sia anche il suo caso).
La malattia peggiora inevitabilmente se non si smette di fumare e può compromettere lo stato di salute generale. Smettere di fumare, oltre ad essere in ogni caso una scelta benefica, può, nel tempo, portare ad un miglioramento della broncopneumopatia. La terapia con farmaci diventa quasi inevitabilmente una situazione cronica, anche se non sappiamo molto del beneficio a lungo termine dei farmaci che vengono più frequentemente utilizzati nella BPCO.
In modo schematico le posso riassumere così le nostre conoscenze sulla terapia farmacologica della BPCO:
B2 stimolanti per inalazione (es. Broncovaleas, Ventolin, ecc.)
In generale questi farmaci si dimostrano molto utili nel trattamento a breve termine della BPCO, riducendo i sintomi, migliorando la funzionalità polmonare e la qualità della vita. Tuttavia, non ci sono studi clinici controllati (e quindi affidabili) che dimostrino l'utilità di questi farmaci somministrati per lunghi periodi di tempo. Studi di questo tipo, in cui un B2 stimolante dovrebbe essere messo a confronto con un non farmaco (placebo) sono eticamente non realizzabili data l'efficacia dei B2 stimolanti nel controllo dei sintomi a breve termine.
Corticosteroidi per via orale (il Bentelan è un corticosteroide)
l'insieme delle nostre attuali conoscenze ricalca sostanzialmente quanto sappiamo per i B2 stimolanti. Molti studi hanno documentato un'efficacia a breve termine (2-4 settimane) ma non si hanno dati sugli effetti dei corticosteroidi orali sulla perdita di funzionalità polmonare a lungo termine. L'impiego a lungo termine dei corticosteroidi può comportare alcuni rischi, in particolare, nelle persone anziane, osteoporosi e diabete. I corticosteroidi per via inalatoria non si sono rivelati utili nel trattamento a breve termine. Studi di durata fino a 6 mesi hanno dimostrato un miglioramento iniziale su un parametro chiamato FEV1 utilizzato per valutare la funzionalità respiratoria, ma nessun effetto oltre tale termine. In alcuni studi è stata dimostrata una riduzione della frequenza delle esacerbazioni e un miglioramento dello stato di salute.
Mucolitici
Il trattamento a lungo termine con mucolitici si è dimostrato moderatamente efficace sulla frequenza e sulla durata delle esacerbazioni. I mucolitici non hanno effetti negativi sulla funzionalità polmonare. Anche gli effetti indesiderati su altri organi sono modesti e per lo più limitati a disturbi gastrointestinali.
Per concludere va ricordato l'importante ruolo che ha l'ossigeno nel trattamento della BPCO in soggetti con ipossiemia (cioè ridotta concentrazione dell'ossigeno nel sangue), anche se il trattamento è limitante per quanto riguarda la qualità della vita. L'ossigenoterapia domiciliare si è infatti dimostrata valida solo se si protrae per almeno 15 ore al giorno e va per questo riservata a casi in cui non sono più efficaci altre forme di intervento.
Sperando di averle dato informazioni sufficienti, concludiamo ricordandole l'importanza di evitare il fumo di sigaretta se lei è (ancora) un fumatore.
In ogni caso continui a seguire le indicazioni del medico che la sta curando, nelle fasi di esacerbazione della malattia, secondo quanto di meglio sa fare oggi la medicina.