Molti ritengono che l'influenza sia una malattia banale, poco più che un fastidio risolvibile in pochi giorni: se questo è vero per le persone in buone condizioni di salute non lo è certamente per chi è anziano o, indipendentemente dall'età, per chi soffre di importanti malattie. L'influenza interessa ogni anno il 5-10% della popolazione, ed è la terza causa di morte in Italia per malattie infettive, dopo AIDS e tubercolosi. Si stima che ogni anno circa 8.000 persone muoiano a causa dell'influenza e delle sue complicanze. Di queste l'84% è rappresentato da persone che hanno più di 65 anni. Per ridurre questo rischio esiste una soluzione efficace, sicura ed economica: la vaccinazione contro l'influenza.
A metà settembre il Ministero della Salute ha diramato una circolare nella quale sono indicati i gruppi di persone più a rischio per l'influenza e le sue complicanze, alle quali la vaccinazione viene offerta gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale.
L'obiettivo della campagna di vaccinazione che ogni anno viene realizzata dalle strutture sanitarie è quello di vaccinare almeno il 75% delle persone a rischio e, possibilmente, arrivare al 95% della copertura vaccinale. Le stime attuali ci indicano invece che questa copertura non va al di sopra del 50%, con le conseguenze in termini di mortalità che abbiamo detto.

Chi si deve vaccinare

  1. Le persone che hanno più di 65 anni, anche se in buona salute.
  2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
    1. malattie croniche a carico dei bronchi e dei polmoni (compresa l'asma)
    2. malattie del cuore e dell'apparato circolatorio
    3. diabete mellito e altre malattie metaboliche
    4. malattie renali con insufficienza renale
    5. malattie del sangue
    6. tumori
    7. malattie congenite o acquisite o che assumono farmaci che determinano una insufficiente produzione di anticorpi
    8. malattie infiammatorie croniche e condizioni di malassorbimento intestinale
    9. malattie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
    10. malattie che comportano un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad. Esempio malattie neuromuscolari)
  3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico (aspirina) per il rischio di sviluppare la sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
  4. Donne che all'inizio della stagione epidemica si trovino al secondo o terzo trimestre di gravidanza.
  5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
  6. Medici e personale sanitario di assistenza.
  7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.
  8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e particolari categorie di lavoratori (es. forze di polizia e vigili del fuoco).
  9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. Per tale ragione, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata anche a:
    1. allevatori e addetti all'attività di allevamento
    2. addetti al trasporto di animali vivi
    3. macellatori e vaccinatori
    4. veterinari pubblici e libero-professionisti.
Chi non si deve vaccinare
Attualmente la vaccinazione non è raccomandata per:
  1. Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l'innocuità del vaccino in tali fasce d'età).
  2. Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei suoi componenti.
E gli altri?
Anche chi non rientra in nessuna delle categorie sopra elencate e per le quali la vaccinazione è raccomandata può decidere di vaccinarsi comunque: potrà così ridurre il rischio di ammalarsi, a maggior ragione se, come pare dalle previsioni degli esperti, l'influenza del prossimo inverno dovesse essere particolarmente insidiosa. Inoltre, eviterà di perdere giorni di lavoro, di studio o di svago e contribuirà a ridurre il rischio di diffondere l'infezione ai propri familiari. In ogni caso è necessario parlarne con il proprio medico, che accerterà che non vi siano controindicazioni, e rilascerà la ricetta medica necessaria per l'acquisto del vaccino in farmacia.

Quali sono gli effetti collaterali della vaccinazione?

Gli effetti indesiderati sono poco frequenti e non gravi; vanno dal gonfiore-arrossamento nella sede dell'iniezione, al malessere generale, alla febbricola o dolori muscolari di breve durata e intensità.
Pertanto, il timore di reazioni indesiderate non è un buon motivo per rifiutare la vaccinazione.

Come va fatta la vaccinazione

L'iniezione del vaccino deve essere fatta per via intramuscolare, preferibilmente a livello del muscolo deltoide (braccio) nei soggetti di età superiore ai 9 anni o della faccia antero-laterale della coscia nei bambini e nei lattanti. Nei bambini di età inferiore ai 9 anni, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale, appropriate per età, a distanza di un mese l'una dall'altra. Per tutti gli altri soggetti è sufficiente una sola dose di vaccino.

Che fare oltre al vaccino?

La vaccinazione non garantisce mai una protezione all'influenza della totalità delle persone vaccinate: al massimo risulta protetto il 70-90% dei vaccinati. Per questo è molto importante adottare alcune misure di protezione personali utili per ridurre la trasmissione del virus, e che non vengono mai ricordate a sufficienza, quali: 
  1. lavarsi le mani soprattutto dopo aver tossito o starnutito. In assenza di acqua, utilizzare gel alcolici, esempio Citropur, Hansamed ecc.);
  2. coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti;
  3. stare a casa quando si hanno malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale , per evitare la diffusione del contagio;
  4. usare mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali, quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).
Da alcuni anni sono in commercio alcuni medicinali, acquistabili solo con ricetta medica, indicati per il trattamento precoce dell'influenza o per la prevenzione dopo un contatto, che consentono di ridurre la durata dei sintomi in caso di contagio. La loro efficacia è però fortemente condizionata dal tempo trascorso dalla comparsa dei primi sintomi, essendo efficaci solo se somministrati entro 48 ore. Questi medicinali non sono forniti gratuitamente dal SSN ed il loro costo è abbastanza elevato (superiore ai 30 euro alla confezione).
 
Per approfondire l'argomento: vai al sito del Ministero della Salute >

Quali sono i sintomi dell'influenza?

I sintomi dell'influenza sono ben noti: la febbre rappresenta la prima reazione naturale dell'organismo all'invasione del virus ed è un meccanismo di difesa che interviene per impedirne la moltiplicazione. Altri sintomi sono mal di testa, malessere generale, naso chiuso con abbondanti secrezioni, mal di gola, talora accompagnati da nausea e diarrea. Se non intervengono complicazioni, la guarigione avviene spontaneamente nel giro di 3-5 giorni. Per alcune persone, tuttavia, che sono considerate a rischio, anche una normale influenza potrebbe rappresentare un pericolo ed è consigliabile che si sottopongano alla vaccinazione.