Entro il 2020 l'Europa si propone l'azzeramento dell'utilizzo del mercurio in tutte le attività umane. Disposizione europee prevedono che i termometri a mercurio siano i primi dispositivi ad essere sostituiti.
Secondo un recente decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (che recepisce la Direttiva Europea 2007/51/CE), i termometri a mercurio non saranno più vendibili dal mese di aprile 2009.
E' ormai accertato che il mercurio è una sostanza tossica che può contaminare l'ambiente e, attraverso la catena alimentare, provocare effetti nocivi sulla salute dell'uomo. L'obiettivo della restrizione alla circolazione degli strumenti di misura a mercurio è quello di ridurre l'immissione del mercurio nel ciclo dei rifiuti solidi urbani. E' proprio lo smaltimento non adeguato, infatti, a rappresentare un serio pericolo per l'ecosistema: attraverso discariche e inceneritori, il mercurio viene disperso nell'ambiente dove si trasforma in metilmercurio che si concentra negli organismi viventi seguendo la catena alimentare, raggiungendo concentrazioni pericolose soprattutto in alcuni pesci. L'uomo, che è l'ultimo anello della catena, lo può ingerire mangiando pesci contaminati.
L'invito a sostituire il vecchio termometro con uno che ne è privo tende a prevenire la dispersione di mercurio nelle abitazioni in caso di rottura. Tali dispersioni, sebbene abbiano raramente ripercussioni immediate sulla salute umana, costituiscono comunque una fonte di inquinamento che sarebbe bene eliminare.
La raccolta "differenziata" in farmacia consente di convogliare questi "rifiuti speciali" a ditte specializzate per lo smaltimento dei rifiuti tossici evitando una eliminazione inadeguata in caso di rottura.