L'occhio è un organo molto delicato. La natura, per questo, gli ha offerto la massima protezione: lo ha collocato in una cavità ossea, che è l'orbita oculare, e lo ha dotato di grande elasticità per attenuare gli effetti di urti e traumi. Anche le palpebre contribuiscono all'azione di difesa, proteggendo la parte anteriore dell'occhio. Con il battito continuo, infatti, le palpebre distribuiscono su tutta la superficie il liquido lacrimale, che ha proprietà lubrificanti, detergenti e antibatteriche ed è in grado di allontanare corpi estranei, diluire eventuali sostanze irritanti e risolvere le irritazioni più lievi.
Può capitare tuttavia che gli agenti esterni abbiano il sopravvento sulle difese naturali. L'occhio allora reagisce con una serie di sintomi che è bene imparare a riconoscere.

Quando rivolgersi al medico

In presenza di dolore persistente che non si attenua neppure chiudendo gli occhi e di disturbi della visione come, ad esempio, visione offuscata, difficoltà nella messa a fuoco, aloni intorno a una fonte luminosa, occorre farsi visitare al più presto dall'oculista. Questi sintomi, infatti, potrebbero derivare da una lesione o da un'emorragia interna dell'occhio; un intervento tardivo potrebbe tradursi in un danno permanente.
Solo in assenza di dolore e disturbi della visione, e se i sintomi (arrossamento, lacrimazione, bruciore e prurito) non sono preoccupanti, è possibile attendere qualche giorno. Nella maggior parte dei casi, con semplici trattamenti sintomatici, i disturbi cominciano ad attenuarsi nell'arco di 48 ore. Se ciò non accade è opportuno consultare il medico.
I farmaci per il trattamento dei disturbi oculari sono disponibili in gocce (colliri) e pomate oftalmiche. Vi sono colliri acquistabili solo con la ricetta medica e altri ''da banco'', per l'automedicazione, che non richiedono la prescrizione del medico.

I disturbi oculari più comuni

Congiuntivite, emorragie, secchezza, orzaiolo e calazi sono i disturbi più frequenti che possono interessare l'occhio.

Emorragia

Quando si rompe un capillare sanguigno della congiuntiva, la fuoriuscita di sangue produce una macchia di colore rosso intenso, che spicca vistosamente sul bianco dell'occhio. In genere accade per uno sforzo violento, come un accesso di tosse, conati di vomito o per un lieve trauma; di rado compare senza una causa ben precisa. Non si avverte alcun dolore e ci si accorge della macchia solo quando ci si guarda allo specchio.
Nonostante la cosa possa allarmare molto, solitamente si tratta di un problema di modesta importanza che si risolve nel giro di qualche giorno senza bisogno di alcun intervento: l'emorragia si riassorbe da sola, un po' come i lividi, passando attraverso vari colori e infine scomparendo senza lasciare traccia. Nessun farmaco accelera questa guarigione spontanea. Se però l'evento si ripete con una certa frequenza è opportuno informarne il medico per verificare che non sia legato a una causa più seria come un’elevata pressione del sangue.

Secchezza oculare

Le lacrime, costituite per il 98% di acqua, sono importantissime per mantenere l'occhio in buona salute. Oltre a svolgere un effetto antibatterico, lubrificano la superficie oculare. Se la secrezione lacrimale è scarsa, la congiuntiva si secca e l'occhio si arrossa e brucia.
Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole incremento di persone che soffrono di questo problema, come conseguenza di particolari condizioni ambientali o professionali. Anche se il trattamento è molto semplice, prevedendo la sola somministrazione di lacrime artificiali, occorre consultare sempre il medico perché potrebbe essere la complicazione di una malattia (come l'artrite reumatoide) o, più raramente, l'effetto indesiderato di un farmaco. Durante la menopausa potrebbe essere una conseguenza della carenza di estrogeni.

Calazio

E' l'infiammazione di una ghiandola interna della palpebra, frequentemente della palpebra superiore. All'inizio si presenta con gonfiore, arrossamento e irritazione. All'aspetto può non distinguersi da un orzaiolo, anche se in genere è meno doloroso. Dopo alcuni giorni l'infiammazione si risolve e rimane una piccola massa tondeggiante, indolore. La pelle sopra al nodulino si muove liberamente. La maggior parte dei calazi si riassorbe da sola entro qualche mese. L'applicazione di impacchi caldi ne accelera la guarigione. In alcuni casi è necessaria l'asportazione chirurgica.