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Che cos'è

Infezione acuta dovuta a batteri (Stafilococchi) localizzata in una o più ghiandole palpebrali. A seconda delle ghiandole interessate, l'orzaiolo è definito ''esterno'' o ''interno''.

Come si manifesta

L'orzaiolo esterno in genere si manifesta con dolore e arrossamento del margine ciliare (blefarite), bruciore, eccessivo fastidio alla luce e talvolta lacrimazione e sensazione di corpo estraneo.
Si ha gonfiore alla palpebra più o meno diffuso, e più spiccato in corrispondenza dell'orzaiolo. Al centro dell'orzaiolo compare un puntino giallognolo, indice di infezione (pus), che normalmente si rompe spontaneamente con riduzione o scomparsa del dolore.
L'orzaiolo interno è più grave: dolore, arrossamento e gonfiore sono più localizzati e l'orzaiolo di solito non è visibile, ma si nota solo esaminando il lato interno della palpebra; così facendo si può osservare una tumefazione giallastra più circoscritta e, successivamente, si forma un ascesso che di rado si rompe spontaneamente. Frequenti sono le recidive.

Quali sono i rischi

  • Estensione dell'infezione, che potrebbe così coinvolgere tutta la palpebra.
  • Estensione dell'infezione ad altre strutture oculari (congiuntivite).

Cosa si deve fare

  • Favorire la rottura dell'orzaiolo applicando impacchi caldo-umidi con una compressa di garza sterile, inumidita con acqua non troppo calda sull'occhio per 20 minuti, diverse volte al giorno. In tal modo si potrà rimuovere il pus in modo non traumatico.
  • Il medico può prescrivere una pomata antibiotica da usare secondo le istruzioni ricevute al fine di prevenire la diffusione dell'infezione. In particolare non portare il beccuccio della pomata a contatto dell'orzaiolo o delle palpebre. L'applicazione della pomata va fatta dopo la detersione con acqua. Si sconsiglia l'uso di soluzioni di acido borico.
  • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone cercando di non toccarsi gli occhi.