Autore: redazione Sids

Che cos'è
Il diabete mellito è una malattia del metabolismo cioè del processo che l'organismo utilizza per ricavare dagli alimenti l'energia e le sostanze di cui ha bisogno - caratterizzato da un aumento della concentrazione nel sangue di uno zucchero, il glucosio.

Gli zuccheri semplici e quelli complessi (amidi) presenti negli alimenti (es. pane, pasta, dolci, frutta, latte) durante la digestione vengono trasformati in glucosio (uno zucchero semplice) che è la principale fonte di energia dell'organismo. Il glucosio entra nel sangue e passa poi all'interno delle cellule per fornire energia o essere ulteriormente trasformato in altre sostanze. Affinché il glucosio possa entrare nelle cellule è indispensabile la presenza dell'insulina. L'insulina è un ormone prodotto dal cellule particolari, chiamate cellule beta, presenti nel pancreas, una grossa ghiandola posta dietro allo stomaco.

Ormone:
Sostanza, prodotta da una ghiandola, che viene immessa direttamente nel sangue e va a influenzare l'attività di uno o più organi dell'organismo.


Ghiandola:
Organo dotato di cellule capaci di produrre delle secrezioni. Può essere a secrezione interna, quando le sostanze prodotte (ormoni) vengono immesse nel sangue o a secrezione esterna
se le secrezioni si riversano all'esterno del corpo (es. ghiandole sudoripare) o all'interno di cavità dell'organismo che comunicano con l'esterno, come l'intestino.

Quando mangiamo, il pancreas produce la giusta quantità di insulina per consentire l'ingresso del glucosio all'interno delle cellule. Nelle persone affette da diabete, però, il pancreas produce una quantità insufficiente di insulina, o non la produce affatto, oppure le cellule non rispondono all'insulina prodotta dal pancreas.
Come conseguenza, la concentrazione del glucosio nel sangue aumenta al di sopra dei livelli normali, passa nell'urina e viene così eliminato dall'organismo. Il corpo perde in questo modo la sua principale fonte di energia, pur essendoci paradossalmente un eccesso di glucosio nel sangue.
Quali sono i diversi tipi di diabete mellito
Vi sono 3 diversi tipi di diabete mellito:
  • diabete di tipo 1
  • diabete di tipo 2
  • diabete della gravidanza
Diabete di tipo 1
Il diabete di tipo 1 (un tempo conosciuto come diabete insulino-dipendente o diabete giovanile) viene considerato una malattia autoimmune.

Malattia Autoimmune:
Malattia dovuta ad una reazione anomala del sistema immunitario. Il sistema immunitario, normalmente deputato a combattere le infezioni, reagisce contro parti dell'organismo a cui appartiene.

Nel diabete, il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule beta del pancreas che producono l'insulina. Il pancreas riesce a produrre solo piccole quantità di insulina o addirittura non ne produce affatto. Il paziente ha perciò bisogno di ricevere, attraverso iniezioni quotidiane, l'insulina che gli serve per poter sopravvivere. Al momento, non si sa per quali motivo il sistema immunitario attacchi le cellule beta, ma si ritiene che siano coinvolti sia fattori genetici che virus.
Il diabete di tipo 1 si sviluppa più frequentemente nei bambini e nei giovani adulti, ma la malattia può presentarsi a tutte le età. Circa il 10% delle persone affette da diabete ha un diabete di tipo 1.
I sintomi di questo tipo di diabete si manifestano in un breve arco di tempo, anche se la distruzione della cellula beta può essere iniziata molto tempo prima.
Comprendono sete intensa e aumentata produzione di urina, fame, perdita di peso, visione offuscata e stanchezza profonda. Se il diabete non viene diagnosticato e trattato con insulina, la persona affetta può andare incontro a coma e a morte
 
Diabete di tipo 2
La forma più frequente (90% circa) di diabete è quella di tipo 2 (un tempo conosciuto come diabete mellito non insulino-dipendente). In Italia si stima che circa il 5,5-6% della popolazione soffra di diabete di tipo 2 ma solo la metà dei casi viene diagnosticata. Questa forma di diabete normalmente si sviluppa negli adulti al di sopra dei 40 anni ed è più frequente oltre i 55 anni. Circa l'80% delle persone con diabete di tipo 2 è in sovrappeso.
Nel diabete di tipo 2, il pancreas generalmente produce l'insulina ma, per diverse ragioni, le cellule non riescono ad utilizzarla in modo efficiente. Il risultato finale è lo stesso di quello del diabete di tipo 1 vale a dire un aumento del glucosio nel sangue al di sopra dei valori normali e l'incapacità dell'organismo di utilizzare in modo efficiente la sua principale fonte di energia.
I sintomi del diabete di tipo 2 si sviluppano gradualmente e non sono così evidenti come nel diabete di tipo 1. Sono costituiti principalmente da sensazione di stanchezza o malessere, frequente bisogno di urinare (soprattutto di notte), sete inusuale, perdita di peso, visione offuscata, infezioni frequenti e lenta guarigione delle ferite.
 
Diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è una forma di diabete che si sviluppa o viene scoperto durante la gravidanza. Generalmente scompare al termine della gravidanza, ma le donne che hanno avuto un diabete gestazionale hanno una maggiore probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2 in età più avanzata.
Quali sono i danni indotti dal diabete?
Il diabete è una delle principali cause di morte e di disabilità.
E' associato a complicanze a lungo termine a carico di importanti organi. Può portare a cecità, malattie di cuore, ictus, insufficienza renale, gravi danni ai nervi e al sistema vascolare delle gambe (con dolore alla deambulazione sino alla gangrena). Un diabete non controllato in modo adeguato può complicare una gravidanza e i bambini nati da madri diabetiche presentano difetti alla nascita con maggior frequenza rispetto agli altri bambini.
I costi sociali ed economici sono molto elevati, per la minore aspettativa di vita dei pazienti diabetici, per le cure necessarie e per la perdita di ore di lavoro.
Chi è a rischio di ammalarsi di diabete?

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare un diabete. Le persone più a rischio sono quelle che hanno altri membri della famiglia affetti da diabete (soprattutto quello di tipo 2), quelle in sovrappeso o coloro che appartengono a particolari gruppi etnici.
Il diabete di tipo 1 si presenta con la stessa frequenza nei maschi e nelle femmine, ed è più comune nella razza bianca.
Il diabete di tipo 2 è più frequente nelle persone anziane, specialmente donne, e nelle persone sovrappeso.

Obiettivo del trattamento del diabete
L'obiettivo del trattamento del diabete è quello di mantenere la concentrazione del glucosio nel sangue il più possibile vicino alla normalità. Gli studi condotti, durati molti anni e che hanno coinvolto migliaia di persone diabetiche, hanno dimostrato che se si raggiunge questo obiettivo vengono ridotti i rischi di sviluppare le gravi complicanze del diabete a carico di organi come gli occhi, il rene e i nervi.
Le persone affette da diabete devono perciò essere seguite da un medico specializzato nel trattamento del diabete, che sia in grado di tenere sotto controllo la malattia e le sue complicanze. I pazienti diabetici devono effettuare spesso visite da un medico oculista, far riferimento con regolarità ad un dietista, che potrà aiutare nell'impostare una dieta personalizzata, e ad un podologo, per avere l'assistenza di una persona esperta nella cura del piede.
I farmaci utilizzati nel trattamento del diabete
Sebbene l'insulina non sia considerata una cura del diabete, la sua scoperta è stato il primo grande passo nel trattamento del diabete. Prima della sua scoperta, nel 1921, tutte le persone affette da diabete morivano nel giro di pochi anni dalla comparsa della malattia. Attualmente, le iniezioni giornaliere di insulina sono la terapia di base del diabete di tipo 1. La quantità di insulina da iniettare deve tenere conto dell'alimentazione individuale e dall'attività fisica svolta da ogni paziente, e i livelli di glucosio nel sangue devono essere costantemente controllati durante il giorno.
Dieta, attività fisica e controllo della glicemia sono i capisaldi anche nel trattamento del diabete di tipo 2. Alcuni di questi pazienti possono aver bisogno anche di un trattamento farmacologico con ipoglicemizzanti orali (es. Diabemide, Daonil, Minidiab) o insulina.
Le persone affette da diabete devono assumersi in prima persona la responsabilità di gestire giorno dopo giorno la loro particolare condizione di malattia. L'obiettivo è sempre quello di far sì che la quantità di glucosio nel sangue non si abbassi troppo, né aumenti troppo. Nel primo caso si va incontro ad una situazione "definita ipoglicemia" caratterizzata dalla comparsa di agitazione, tremori e confusione mentale, fino ad alterata capacità di giudizio e, addirittura, perdita dei sensi.
Il trattamento dell'ipoglicemia è molto semplice perché basta mangiare o bere un alimento che contenga zuccheri o amidi.

Nel caso invece che si vada incontro ad una aumento della concentrazione del glucosio nel sangue "una condizione definita di iperglicemia" i disturbi possono essere molto gravi. In ogni caso sia l'ipo- che l'iperglicemia in un paziente diabetico possono metterne a repentaglio la vita se non si interviene prontamente.
Lo stato della ricerca sul diabete
Negli ultimi anni, i risultati delle ricerche sul diabete hanno migliorato le possibilità di gestire la malattia e di trattare le sue complicanze.
I progressi maggiori comprendono:
  • La disponibilità di nuove forme di insulina purificata, come l'insulina umana prodotta con metodi di ingegneria genetica.
  • La disponibilità in commercio strumenti molto precisi per il controllo dei livelli di glucosio nel sangue, utilizzabili sia dai medici che dai pazienti a casa.
  • Lo sviluppo di pompe da infusione per insulina esterne o impiantabili che rilasciano la quantità appropriata di ormone, sostituendo così la necessità di ripetute iniezioni giornaliere.
  • Il trattamento con laser delle complicanze a carico dell?occhio, riducendo così il rischio di cecità.
  •  La possibilità di effettuare con successo trapianti renali in pazienti cui reni siano stati danneggiati dal diabete.
  • Miglioramenti nella gestione del diabete in gravidanza, aumentando le possibilità di un felice esito di molte gravidanze.
  • La disponibilità di nuovi farmaci per trattare il diabete di tipo 2 e migliorate capacità di gestire questa forma di diabete attraverso il controllo del peso corporeo.
  • Acquisizione di dati comprovanti che un controllo costante della glicemia riduce e può prevenire lo sviluppo di complicanze a carico del microcircolo.
  • La dimostrazione che particolari farmaci usati per abbassare la pressione del sangue -chiamati ACE inibitori - sono in grado di ridurre e prevenire lo sviluppo dell?insufficienza renale nelle persone diabetiche.
Cosa ci porterà il futuro?

In futuro sarà forse possibile somministrare l'insulina sotto forma di spray nasale o sotto forma di pillola o cerotto. Si stanno anche sviluppando strumenti che potranno misurare la concentrazione del glucosio nel sangue senza bisogno di pungere il dito per ottenere un campione di sangue.
Proseguono le ricerche per scoprire la causa (o le cause) del diabete e i modi per prevenirlo. Una delle direzioni è la ricerca dei geni che possono essere coinvolti nel diabete di tipo 1 e 2. Sono stati identificati alcuni indicatori genetici per il diabete di tipo 1, ed è ora possibile verificare fra i parenti di soggetti diabetici quelli a rischio di ammalarsi. Gli studi in corso in diversi Paesi ci diranno se è utile trattare in via preventiva queste persone con basse dosi di insulina per evitare lo sviluppo della malattia.
 
Il trapianto del pancreas, o delle cellule beta del pancreas che producono l'insulina, offre la migliore speranza per una cura definitiva delle persone affette da diabete di tipo 1. Alcuni trapianti di pancreas hanno avuto successo, ma le persone trapiantate devono assumere farmaci molto potenti per evitare il rigetto dell'organo trapiantato. Questi farmaci possono alla fine causare seri problemi alla salute delle persone che li assumono e sono costosi.
I ricercatori stanno lavorando per sviluppare farmaci meno pericolosi e metodi migliori di trapianto del tessuto del pancreas, per prevenire le reazioni di rigetto da parte dell'organismo. Usando tecniche di bioingegneria, si sta persino cercando di creare cellule artificiali che secernono insulina in risposta agli incrementi nella concentrazione di glucosio nel sangue.
 
Per il diabete di tipo 2, l'attenzione è concentrata più sulle modalità di prevenzione. Un approccio di questo tipo si basa sull'identificazione delle persone a rischio per incoraggiarle a ridurre il loro peso corporeo, a svolgere un maggior esercizio fisico e seguire una alimentazione corretta.
Bibliografia di Riferimento:
- Garcia MJ, McNamara PM, Gordon T, Kannell WB. Morbidity and mortality in diabetics in the Framingham population. Sixteen year follow-up study. Diabetes 1974; 23: 105-11.
Redazione SIDS: Informazione sui Farmaci
Data di revisione: Dicembre 2018