Autore: la Redazione

Che cos'è

 
L'acne (detta anche acne volgare) è un'affezione della pelle caratterizzata da vari gradi di infiammazione del "bulbo pilosebaceo" cioè di quella piccola ma complessa struttura da cui nasce il pelo e dalla quale viene prodotto il sebo, un particolare tipo di grasso che mantiene morbida la pelle e lubrifica i peli. A seconda della gravità l'acne può interessare la cute nel suo strato superficiale con formazione di comedoni e foruncoli, o quello più profondo con formazione di noduli e cisti. Tutte queste lesioni compaiono più marcate sul viso, sul collo, sul torace e sulle spalle, laddove le ghiandole sebacee sono presenti in maggior numero. Nella donna le manifestazioni cliniche possono essere più marcate intorno alla bocca mentre nei maschi possono limitarsi al tronco. Le lesioni infiammatorie profonde lasciano a volte piccole cicatrici violacee e antiestetiche.

Quando si manifesta

L'acne si manifesta soprattutto nel periodo dell'adolescenza. Nella fase della pubertà ne soffre infatti quasi il 90% dei maschi e l'80% delle femmine. Le ragazze tendono a manifestare l'acne più precocemente (14-16 anni) rispetto ai ragazzi (16-19), ma è in questi ultimi che si riscontrano le forme più gravi. Il picco di gravità si osserva intorno ai 17-19 anni, a partire dai vent'anni tende a migliorare spontaneamente e per lo più scompare entro i 25 anni. Solo qualche volta interessa l'età adulta e, in questo caso, prevalentemente il sesso femminile. Nelle donne inoltre può peggiorare in prossimità delle mestruazioni, mentre in gravidanza può avere un andamento imprevedibile.

Quali sono le cause

Un ruolo fondamentale nell'insorgenza dell'acne volgare è svolto dagli ormoni sessuali, il che spiega perché l'acne faccia la sua comparsa nella pubertà, un periodo caratterizzato da un aumento della produzione ormonale. Responsabili sono gli androgeni, ormoni sessuali prevalentemente maschili ma prodotti anche dall'organismo femminile, i quali, fra altre importanti funzioni, esercitano i loro effetti anche sull'attività delle ghiandole sebacee del viso, del collo e delle spalle. In alcuni casi, vi può essere invece una esagerata sensibilità e reattività dell'individuo a livelli ormonali del tutto normali. Altri tipi di acne riconoscono cause diverse.

FALSE CONVINZIONI

Sull'acne si sono formate nel tempo molte convinzioni sbagliate, che derivano probabilmente dalla scarsa conoscenza del problema.
  • Non è vero che l'alimentazione, in particolare se ricca di grassi, cioccolato e salumi, possa favorire l'insorgenza o il peggioramento dell'acne. Tale convincimento non è sostenuto da alcuna prova scientifica e va perciò ridimensionato: non serve quindi cambiare dieta, anche se ridurre l'apporto alimentare di grassi e zuccheri può giovare alla salute sotto tanti altri aspetti.
  • Non è vero che stare al sole "asciuga" i brufoli e fa guarire l'acne. La luce solare viene oggi ritenuta meno importante di un tempo: può avere una certa utilità nel migliorare l'aspetto estetico dell'acne ed è comunque più attiva di quanto non lo siano i raggi ultravioletti artificiali (lampade e lettini UVA) purché l'esposizione non venga protratta per periodi troppo lunghi e intensi. In questo caso si rischia di aggravare la situazione per l'ispessimento e il conseguente indurimento della pelle, indotti dalle radiazioni solari, che provocano un'ulteriore ostruzione del follicolo pilifero. L'esposizione rischia inoltre di rivelarsi pericolosa (reazioni tossico-allergiche) se fatta in concomitanza di terapie con certi antibiotici (tetracicline) o isotretinoina (es. Roaccutan) o di aggravare ulteriormente la situazione quando si stanno impiegando sulla pelle particolari prodotti per l'acne (es. benzoilperossido).
  • Non è vero che i capelli unti che si appoggiano sulla faccia possono causare l'acne o peggiorarla. Anche i capelli risentono della condizione di eccessiva produzione di grasso da parte delle ghiandole sebacee, che si manifesta soprattutto durante l'adolescenza.
  • Non è vero che l'acne migliora se si hanno rapporti sessuali, né peggiora in loro mancanza.
  • Non è vero che l'acne viene a chi ha una scarsa igiene personale, anzi proprio le persone che ne sono affette spesso hanno una attenzione persino eccessiva per la pulizia.

Perché si formano le lesioni acneiche

Ogni bulbo pilosebaceo è collegato alla superficie della pelle tramite un canale, che termina con un piccolo orifizio, attraverso cui passano sia il pelo che il sebo. Normalmente il sebo, prodotto dalle ghiandole sebacee, fuoriesce attraverso questa apertura sulla superficie della pelle, rendendola grassa e lucida, ma senza alcuna conseguenza se non di tipo estetico.
In certe condizioni, un aumento eccessivo nella produzione di sebo (come quello legato appunto a meccanismi ormonali) può portare alla formazione di un vero e proprio tappo che ostruisce il canale follicolare attraverso cui il sebo dovrebbe defluire. Si forma così il comedone chiuso, una piccola sacca (microcisti) che mano a mano si ingrandisce per la continua produzione di materiale ostruttivo. Inoltre, all'interno del follicolo ostruito si creano le condizioni locali favorevoli allo sviluppo di batteri (tra cui il più importante è il Propionibacterium acnes) i quali trasformano il grasso in sostanze irritanti che determinano una infiammazione del bulbo rendendolo più suscettibile alle infezioni. Sotto la pressione dei prodotti accumulati, il follicolo si dilata fino alla rottura della parete. Quando questo avviene, parte del contenuto del follicolo si riversa nel derma circostante e provoca una reazione infiammatoria più o meno grave a seconda della profondità a cui avviene la rottura. Le lesioni superficiali più comuni, caratteristiche di acne lieve o moderata, sono le papule, masserelle solide e dolenti, e le pustole, foruncoli pieni di pus. Lesioni più profonde, espressione di un acne più grave sono i noduli e le cisti.
I semplici punti neri, o comedoni aperti, raramente sono causa di lesioni più gravi. La colorazione scura della sommità del comedone non è dovuta allo sporco, come comunemente si crede, ma al deposito di melanina e probabilmente anche all'ossidazione del sebo e delle cellule morte.

I trattamenti

A tutt'oggi non esistono trattamenti antiacne completamente risolutivi; esistono però molti rimedi per combatterla e provvedimenti e comportamenti che, nella maggior parte dei casi, consentono un rapido miglioramento dell'aspetto della pelle e perciò delle condizioni psicologiche di chi ne è affetto.
Quando si rende necessario un trattamento specifico, occorre innanzitutto ricordare che i risultati non sono immediati e che è importante continuare con costanza la terapia, senza interromperla ai primi miglioramenti. Normalmente il trattamento dura a lungo, può dare un apparente peggioramento iniziale e richiede parecchie settimane prima di produrre risultati soddisfacenti.
Gli obiettivi del trattamento consistono nel limitare la durata delle lesioni, attenuando il disagio psicologico, e prevenire le cicatrici, tenendo sempre presente il limite dei farmaci disponibili, capaci di controllare temporaneamente le manifestazioni cliniche, ma non di "curare" l'acne in modo definitivo.
La scelta fra le varie terapie dell'acne è condizionata dal differente livello di gravità dell'acne.
 
Alcuni semplici provvedimenti consente un rapido miglioramento dell'aspetto della pelle.
Innanzitutto è fondamentale il rispetto di rigorose norme igieniche:
  • il viso va lavato delicatamente con saponi acidi liquidi, asciugandolo con un panno morbido senza frizionare. L'uso dei comuni saponi si rivela infatti controproducente dal momento che, essendo eccessivamente sgrassanti, stimolano in un secondo tempo una maggiore produzione di sebo;
  • non si devono schiacciare i comedoni, rompere le pustole o togliere le croste. Se non effettuate da personale esperto, tali manovre non solo risultano scarsamente affidabili, ma rischiano addirittura di rivelarsi dannose perché possono causare infezioni e provocare la comparsa di cicatrici;
  • per il trucco è preferibile indirizzarsi verso prodotti non comedonici, creme magre o idrosolubili: esistono in commercio prodotti appositamente formulati che non aggravano l'ostruzione dei pori. Lo stesso dicasi per i prodotti da utilizzare per la detersione del trucco che deve essere regolarmente asportato.
Il mercato offre al consumatore moltissimi prodotti cosmetici indicati per "pelli impure o a tendenza acneica". Alcuni sono semplicemente dei detergenti non aggressivi, contenenti varie sostanze, che possono essere utilizzati per il lavaggio quotidiano, anche se non offrono vantaggi sostanziali rispetto ad un comune sapone acido; altri contengono disinfettanti ma, dato il breve tempo di contatto, è improbabile che si rivelino di qualche utilità. I pulitori abrasivi (scrub) rimuovono le cellule morte dalla superficie della pelle: possono essere utili quando la condizione da trattare è così lieve da non richiedere ancora alcun intervento farmacologico. Sono da evitare invece quando l'acne richiede un trattamento specifico dal momento che, irritando la pelle, di fatto rendono impraticabile l'applicazione contemporanea di alcuni farmaci efficaci. Vanno comunque utilizzati con moderazione (non più di 2-3-volte alla settimana) per non risultare troppo aggressivi per la pelle. Le lozioni alcoliche, essendo eccessivamente sgrassanti, possono avere un effetto controproducente se usate a lungo. Sulle lesioni acneiche non vanno applicate preparazioni topiche a base di cortisonici.

Bibliografia di Riferimento

  • H.P.Gollnick,C.C. Zouboulis, Not All Acne Is Acne Vulgaris, Dtsch Arztebl Int. 2014 Apr; 111(17): 301?312
  • Zouboulis, Katsambas, Kligman. (2014), Christos C. Zouboulis, Harald P.M. Gollnick: Understanding Acne as a Chronic Disease, pp.209-212
  • Alexander Nast, Brigitte Dréno, Vincenzo Bettoli, Klaus Degitz, Ricardo Erdmann, Andrew Finlay, Ruta Ganceviciene, Merete Haedersdal, Alison Layton, Jose Luis Lopez Estebaranz, Falk Ochsendorf, Cristina Oprica, Stefanie Rosumeck, Berthold Rzany, Adel Sammain, Thierry Simonart, Niels Kren Veien, Maja Vurnek "ivkovi", Christos C. Zouboulis, Harald Gollnick, European evidence based (S3) Guidelines for the treatment of acne.
 
La Redazione: Sids - Informazione sui Farmaci

Data di revisione: gennaio 2019