La vaccinazione è raccomandata sia nei primi mesi di vita che al compimento dei 65 anni e può anche essere somministrato insieme alla vaccinazione antinfluenzale. Scopriamo perché è così importante.

Mentre per i bambini la vaccinazione anti-pneumococcica è raccomandata ormai da una quindicina d’anni, da qualche tempo questo vaccino viene offerto gratuitamente dal SSN anche al compimento dei 65 anni. Non tutti sanno però di cosa si tratta e quali malattie è in grado di prevenire.

Lo scorso autunno molte più persone rispetto al passato hanno richiesto il vaccino antinfluenzale, accogliendo l’invito delle Autorità sanitarie per ridurre l’impatto sulle strutture e i relativi operatori, già duramente impegnati nel contenimento della pandemia da COVID-19. A molti di loro è stata offerta la possibilità di vaccinarsi gratuitamente anche nei confronti dello pneumococco. Cerchiamo allora di approfondire la conoscenza di questo agente infettivo, dei vaccini disponibili e delle categorie di persone per le quali la vaccinazione è raccomandata.

IL BATTERIO
Streptococcus pneumoniae è il nome scientifico del batterio più comunemente chiamato pneumococco, perché responsabile di infezioni a carico di organi dell’apparato respiratorio. Nel linguaggio medico, la parola greca pneumo, traducibile con soffio, fa riferimento alla funzione respiratoria o alla presenza di un gas all’interno di una cavità del corpo umano. Questi batteri si diffondono comunemente per via aerea e colpiscono il sistema respiratorio causando polmonite, bronchite, otite media acuta (soprattutto nei bambini) e sinusite. Queste infezioni generalmente non sono un pericolo per la vita, ma possono diffondersi attraverso il flusso sanguigno, inducendo l’insorgenza di infezioni generalizzate, ed estendendosi poi al cervello, causando meningite, spesso letale. Particolarmente a rischio sono i bambini, gli anziani o le persone con ridotte difese immunitarie (vedi box). Sono ben 90 i sottotipi di Streptococcus pneumoniae noti, ma per la produzione dei vaccini vengono utilizzati solo quelli maggiormente responsabili di infezioni.

Condizioni che aumentano il rischio di gravi infezioni da pneumococco

Malattie o condizioni croniche che riducono le difese immunitarie

Cellule falciformi, HIV, diabete, insufficienza renale, bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), persone cui è stata asportata la milza; persone con impianto cocleare.

Assunzione di farmaci immunosoppressori

Esempi: cortisonici, farmaci contro il rigetto di organi trapiantati, chemioterapici per la cura di tumori
Età Anziani di età uguale o maggiore di 65 anni

I VACCINI ANTI-PNEUMOCOCCO
Attualmente sono disponibili due tipi di vaccini: vaccino anti-pneumococco polisaccaridico: è preparato con i polisaccaridi (zuccheri complessi presenti nella capsula che riveste la cellula del batterio) di 23 sottospecie di Streptococcus pneumoniae. È stato il primo vaccino anti-pneumococco introdotto in commercio ed è indicato per la vaccinazione in bambini dai 2 anni di età, adolescenti e adulti. Viene somministrato in dose singola per via intramuscolare o sottocutanea. Una dose di richiamo, se necessaria, va somministrata non prima di 3 anni, a causa del maggior rischio di reazioni avverse. Questo vaccino presenta due importanti limiti:
- non può essere utilizzato nei bambini di età inferiore a due anni per la scarsa stimolazione della risposta immunitaria;
- non è efficace nella prevenzione dell’otite media pneumococcica, frequentissima nei bambini. Per queste ragioni è stato realizzato un secondo tipo di vaccino, il vaccino anti-pneumococco coniugato che contiene i polisaccaridi di 13 sottotipi di Streptococcus pneumoniae, coniugati ad una particolare proteina che ne aumenta l’efficacia immunizzante e ne prolunga l’effetto nel tempo. A differenza del precedente vaccino, questo è indicato per l’immunizzazione di persone di tutte le età, a partire dai lattanti dalle sei settimane d’età.

QUANDO VACCINARSI
Attualmente la vaccinazione non è obbligatoria per nessuna fascia di età, ma è fortemente raccomandata per i bambini nel primo anno di vita (3 dosi) e fino ai 5 anni di età, utilizzando il vaccino coniugato per via intramuscolare. Gli adulti e i bambini sani non hanno bisogno di vaccinarsi contro lo pneumococco, mentre i soggetti con fattori di rischio, di età compresa fra 5 e 64 anni, dovrebbero essere vaccinati con uno dei due tipi di vaccino. Nelle persone di età uguale o superiore ai 65 anni la vaccinazione è fortemente raccomandata, anche in assenza di patologie concomitanti. Secondo le indica zioni del Ministero della salute la vaccinazione antipneumococco degli anziani prevede due dosi: una prima somministrazione con il vaccino coniugato e una seconda con quello polisaccaridico a distanza di almeno 2 mesi l’una dall’altra, facendo attenzione a non invertire l’ordine delle due vaccinazioni. Negli anziani la vaccinazione antipneumococcica può essere effettuata assieme a quella antinfluenzale nella stagione autunno- inverno, ma può essere somministrata anche da sola in qualsiasi stagione dell’anno. A differenza di quella antinfluenzale, che va ripetuta ogni anno, la vaccinazione contro lo pneumococco non va ripetuta. Nel nostro paese la vaccinazione antipneumococcica viene offerta attivamente dal SSN, in forma gratuita, al compimento del 65° anno di età, ma le persone più anziane non ancora vaccinate possono comunque richiederla al proprio medico di medicina generale o al Servizio Vaccinazioni dell’ASL.

POSSIBILI REAZIONI AVVERSE
Come tutti i vaccini anche quelli contro lo pneumococco possono provocare reazioni avverse. Quelle più frequenti, qualitativamente simili per i due vaccini, sono: dolore, arrossamento, senso di calore, gonfiore e indurimento nel sito di iniezione; febbre, mal di testa; debolezza, sensazione di stanchezza; dolore muscolare; diminuzione dell’appetito e vomito. È importante rivolgersi urgentemente ad un medico in caso di difficoltà respiratorie, respiro sibilante, eruzioni cutanee, orticaria, che rappresentano possibili sintomi di una reazione allergica.

 

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