La Withania somnifera, anche conosciuta con il nome di ginseng indiano, ciliegia d'inverno o ashwagandha, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la stessa del pomodoro e della belladonna.
E' un arbusto con fiori verde-giallo e bacche di colore variabile dal giallo-arancio al rosso a seconda dello stadio di maturazione; è diffusa in Asia orientale, India e Africa, ma anche nell'area del Mediterraneo (cresce spontanea in Sicilia e Sardegna).
I principi attivi sono concentrati soprattutto nelle radici (parte più utilizzata) e nelle bacche, ma anche nelle foglie e nel fusto e la loro concentrazione varia a seconda della parte della pianta da cui vengono estratti.
Nella medicina tradizionale è stata utilizzata come afrodisiaco, tonico per il fegato, antinfiammatorio, astringente e, più di recente, nel trattamento della bronchite, dell'asma, dell'ulcera, dell'insonnia e della demenza senile.
La Withania somnifera è chiamata ginseng indiano poiché viene utilizzata nella medicina ayurvedica pressapoco nello stesso modo in cui il ginseng è utilizzato nella medicina cinese.

Effetti Farmacologici

Gli effetti biologici e farmacologici della Withania somnifera sono da attribuire a particolari sostanze chiamate witanolidi, che sembrerebbero esercitare un'attività immunostimolante e antimicrobica (correlata alla stimolazione dell'attività di cellule del sistema immunitario), antiinfiammatoria, anticonvulsivante (per azione su particolari siti nel sistema nervoso centrale) e "adattogena", cioè in grado di inibire alcuni effetti indotti dallo stress a livello del sistema nervoso centrale aumentando la resistenza e la capacità di "adattamento" dell'organismo posto in condizioni sfavorevoli.
Altri effetti farmacologici osservati in laboratorio sono la riduzione della colesterolemia, aumento della frequenza e forza di contrazione del cuore e persino inibizione della proliferazione delle cellule tumorali e dei vasi sanguigni che le nutrono. La radice sembra avere effetti sedativi.
Nessuno degli effetti per i quali viene tradizionalmente impiegata tuttavia è stato confermato da studi clinici adeguati.

Uso attuale

Attualmente la Withania somnifera è presente in molti prodotti proposti come tonici ed adattogeni per i momenti di stress o stanchezza psicofisica (ad esempio convalescenza, esami, prove sportive ecc..), in caso di esaurimento nervoso, depressione, perdita della memoria, impotenza causata dall'affaticamento e come antinfiammatorio per il trattamento di disturbi muscoloscheletrici (per es. artrite o reumatismi).

Legislazione

La radice di Withania somnifera è presente nell'elenco degli estratti vegetali ammessi dal Ministero della Salute negli integratori alimentari.
Non si conoscono restrizioni particolari nell'uso del ginseng indiano o dei suoi principi attivi in Italia, sebbene in un disegno di legge del 1996 (Norme in materia di erboristeria e di piante officinali) i semi di questa pianta siano inseriti in un elenco di prodotti non vendibili in erboristeria.

Effetti Avversi

Dosaggi elevati di preparati a base di Withania somnifera possono causare disturbi gastrointestinali, vomito e diarrea e negli studi condotti negli animali da laboratorio hanno provocato una riduzione del riflesso della respirazione (depressione respiratoria) come conseguenza di un eccessivo effetto sedativo.
È stato riportato in letteratura il caso di una donna di 32 anni che, in seguito all'assunzione di Withania somnifera per il trattamento della sindrome da fatica cronica, ha manifestato i sintomi di un eccesso di ormoni tiroidei nell'organismo (tireotossicosi) risoltisi spontaneamente alla sospensione del trattamento.

Interazioni Farmacologiche

In caso di trattamento farmacologico in corso, consultare sempre il medico o il farmacista per scongiurare possibili interazioni, soprattutto in considerazione del fatto che la Withania somnifera può avere un effetto sedativo e può interagire con l'alcol e moltissimi farmaci (ansiolitici, sonniferi, anticonvulsivanti, antidepressivi, antipsicotici).
E' inoltre consigliabile sospenderne l'assunzione in prossimità di eventuali interventi chirurgici che prevedono l'anestesia generale.