Un viaggio aereo, anche quando è fatto per piacere, è sempre un evento piuttosto stressante. Quando poi le condizioni generali di salute non sono ottimali, è importante conoscere e saper affrontare rischi ed inconvenienti che potrebbero presentarsi. Spesso, i problemi legati al viaggio aereo possono essere anticipati e prevenuti con semplici accorgimenti.
Innanzitutto è opportuno, al momento della prenotazione del biglietto aereo, spiegare, ove necessario, le proprie condizioni di salute, al fine di ottenere l'autorizzazione a volare.
Venendone a conoscenza per tempo, le compagnie aeree possono adottare precauzioni particolari e venire incontro alle singole esigenze così da minimizzare i rischi per il malato. Raramente si riceve un rifiuto categorico: il più delle volte è sufficiente fare adeguati preparativi o rimandare il viaggio al momento in cui vi siano maggiori garanzie di sicurezza.

I rischi potenziali

Durante il volo, gli aerei viaggiano normalmente ad un'altezza di 10 -11.000 metri di quota. Le cabine degli aerei sono pressurizzate e la pressione in cabina è mantenuta a valori equivalenti a quelli di un'altezza 1800-2400 metri.
La conseguente diminuzione di ossigeno non rappresenta un pericolo per le persone sane, ma può causare problemi a chi è affetto da problemi di ossigenazione, malattie cardiache, anemia o malattie respiratorie croniche. L'aumentata pressione interna alla cabina può, in alcuni casi, causare dolore e perforazione del timpano oppure, se recentemente si è stati sottoposti a procedure chirurgiche, tendere i punti di sutura, determinando dolore.
L'inattività durante il volo può aumentare il rischio di trombosi venosa profonda, soprattutto in persone con preesistenti fattori di rischio. Stress e agitazione, infine, possono portare a sintomi acuti come un dolore anginoso, e le condizioni possono essere complicate da una eccessiva assunzione di alcolici.

Alcune precauzioni

  • E' di fondamentale importanza portare con sé, nel bagaglio a mano, tutte le proprie medicine utilizzate di solito, e per i soggetti a rischio, farmaci a rapida azione come la nitroglicerina (per fronteggiare una eventuale crisi anginosa) e broncodilatatori (per un eventuale attacco di asma). I pazienti diabetici, al fine di poter contrastare una crisi ipoglicemica, è bene che portino con sé dello zucchero.
  • Chi è in trattamento cronico con farmaci dovrebbe mantenere il più possibile gli orari di assunzione dei farmaci e gli intervalli abituali. I pazienti diabetici che necessitano di insulina dovrebbero mantenere gli orari di casa per quanto riguarda i pasti e le iniezioni; se, tuttavia il volo dura più di 8 ore, è consigliabile sentire il parere del medico per eventuali adattamenti posologici.
  • Per le persone a rischio di trombosi venosa, camminare ad intervalli regolari nel corridoio dell'aereo, eseguire esercizi per il polpaccio (contrazione ritmica a intervalli), indossare calze elastiche a compressione graduale ed, eventualmente, assumere aspirina a basse dosi possono rappresentare alcune misure preventive importanti
  • Se ci si è sottoposti ad un intervento chirurgico in un ospedale lontano da casa, il ritorno in aereo deve essere deve essere stabilito dai sanitari che hanno eseguito l'intervento; deve infatti essere programmato in considerazione delle condizioni postoperatorie, dell'impossibilità di muoversi per diverse ore e della eventuale riacutizzazione del dolore.
  • Se si deve assumere un farmaco per la prima volta è bene non farlo mentre si è in volo, per il rischio di insorgenza di reazioni allergiche.

Controindicazioni al volo

In genere le persone con malattie cardiache e respiratorie possono viaggiare in aereo se normalmente le loro condizioni sono tali da consentirgli di salire 10-12 scalini e percorrere più di 50 metri in piano senza grave affanno o senza che compaia una crisi anginosa.
In generale il volo è sconsigliato alle persone che manifestano problemi respiratori a riposo, a chi soffre di angina instabile, a chi ha aritmie o patologie cardiache non ben controllate.
Le persone affette da trombosi venosa profonda dovrebbero rimandare la partenza fino a quando non sia stata instaurata una terapia idonea.
I viaggi aerei sono controindicati anche in caso di altre malattie gravi che sarà il medico ad indicare.
Sarebbe opportuno evitare i viaggi aerei dopo la 36° settimana di gravidanza e per tutto il terzo trimestre se si tratta di una gravidanza gemellare, se si sono verificati episodi di sanguinamento o aumento delle contrazioni uterine e se si ha avuto in precedenza un parto prematuro.

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