Cosa sono le reazioni si fotosensibilizzazione

La stagione estiva è il momento in cui la comparsa di reazioni di fotosensibilizzazione è maggiore, anche se, in realtà, la loro frequenza è ormai in aumento in tutti i periodi dell'anno, sia perché la moda porta un numero sempre maggiore di persone ad esporsi al sole o a lampade abbronzanti in qualunque stagione, sia per l'aumentato numero di sostanze fotosensibilizzanti impiegate nelle formulazioni di farmaci e di prodotti cosmetici.
Le reazioni di fotosensibilizzazione si manifestano con sintomi e segni che ricordano quelli di una intensa scottatura solare (eritema, edema, papule, orticaria, ecc...) che solitamente sono limitati alle aree del corpo maggiormente esposte al sole (apice delle orecchie, naso, guance, nuca, avambracci, dorso delle mani) ma, in alcuni casi, si possono estendere a tutto il corpo.
Le sostanze fotosensibilizzanti possono indurre la comparsa di fotosensibilità sia per contatto diretto con la pelle, sia per effetto su altri organi. A seconda del meccanismo con cui si sviluppano, le reazioni di fotosensibilizzazione si dividono in fototossiche, che sono limitate solo alla zona di esposizione e dipendono dalla quantità di farmaco assunta o applicata, e fotoallergiche, che non dipendono dalla quantità di farmaco e normalmente non si verificano alla prima esposizione perché è necessaria una sensibilizzazione che coinvolge il sistema immunitario.

I farmaci antinfiammatori e la fotosensibilizzazione

Le reazioni di fotosensibilizzazione possono essere indotte da farmaci sia assunti per via orale che per uso topico e da svariate sostanze contenute in prodotti che entrano in contatto con la pelle (per esempio profumi, deodoranti, dopobarba, ecc... che contengono lavanda, lime, olio di bergamotto, olio di limone, legno di sandalo e cedro, ecc...). Tra i farmaci che più frequentemente possono indurre questo tipo di reazioni rientrano gli antinfiammatori non steroidei o FANS (es. ibuprofene, naproxene, ketoprofene, ecc...). Poiché, in seguito ad un'analisi dei dati disponibili, è risultato che in particolare l'uso di ketoprofene topico (es. gel, creme, schiume, cerotti) si è associato alla comparsa di reazioni di fotosensibilizzazione con una frequenza elevata soprattutto in primavera ed estate, l'Agenzia Italiana del Farmaco ha diffuso nel mese di giugno una importante comunicazione per segnalare agli operatori sanitari (medici e farmacisti in particolare) questo eccesso di rischio, in modo che possano informare le persone che utilizzano il farmaco su cosa fare per proteggersi. Ha chiesto inoltre alle ditte che producono farmaci topici a base di ketoprofene di evidenziare questo tipo di effetto indesiderato nel foglietto illustrativo e sulla scatola, con un apposito pittogramma (sole barrato).

I consigli per ridurre il rischio di fotosensibilizzazione

L'uso cutaneo di ketoprofene può portare ad un eczema vescicoloso bolloso limitato alla sede di applicazione del farmaco o in altre zone venute a contatto accidentalmente con il farmaco. Questa reazione eczematosa può durare da pochi giorni a qualche settimana.
Dato che, perché si sviluppi fotosensibilità, è necessaria la contemporanea esposizione al farmaco e alle radiazioni solari (ultraviolette e visibili nello specifico), gli unici sistemi per evitare che si sviluppi sono proteggersi dalle radiazioni interessate e la sospensione del farmaco o dell'agente scatenante. La seconda opzione è certamente preferibile.
 
Tuttavia, quando il farmaco non può essere sospeso, le misure profilattiche da adottare devono prevedere:
  • di evitare il più possibile, durante il trattamento e nelle due settimane successive all'interruzione del trattamento stesso, l'esposizione alla luce solare, incluso il solarium, soprattutto nelle ore di più intensa irradiazione ultravioletta (tra le 10 del mattino e le 15 del pomeriggio), anche se il cielo è velato e si ha, perciò, l'impressione che l'irraggiamento sia minore (è appunto solo un'impressione);
  • proteggere dal sole, tramite indumenti, le parti trattate, indossando abiti molto coprenti e cappelli a tese larghe;
  • utilizzare protettivi solari per le aree del corpo che rimangono ugualmente esposte;
  • se si utilizzano farmaci topici lavarsi accuratamente e in maniera prolungata le mani dopo ogni uso;
  • sospendere immediatamente il trattamento quando si presentano i sintomi tipici della fotosensibilizzazione (prurito, bruciore, eritema, orticaria ed eruzioni bollose).
 
I farmaci per uso topico contenenti ketoprofene sono: Artrosilene gel e schiuma, Fastum gel, Flexen gel, Ibifen gel e soluzione cutanea, Hiruflog gel, Keplat cerotto medicato, Ketofarm gel, Ketoprofene Almus gel, Ketoprofene Eurogenerici gel, Ketoprofene ratiopharm Italia gel, Ketoprofene Sandoz crema, Ketoprofene Teva gel, Lasoartro crema, Lasonil gel, Liotondol gel, Orudis gel.

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