La sonnolenza che rende difficile concentrarsi, compromette la lucidità e rallenta i riflessi è un'esperienza comune alla maggior parte delle persone. Per lo più accade quando la notte si è dormito poco per i motivi più disparati, per un malessere temporaneo, per il caldo o semplicemente perché si è andati a letto troppo tardi. In questi casi la sonnolenza non costituisce un problema e si ha un pieno recupero con una buona dormita la notte dopo. Quando questa situazione di sonnolenza diurna si cronicizza, interferisce pesantemente con le normali attività quotidiane. In questi casi, alla base di un insufficiente riposo notturno cronico possono esserci sia cattive abitudini di vita e alterazioni del ritmo sonno/veglia, ad esempio a causa di turni di lavoro notturno, ma anche malattie che disturbano il sonno. Ansia, depressione, dolore, malattie respiratorie, sono fra le cause più frequenti di insonnia con conseguente sonnolenza diurna. Una causa spesso sottovalutata di insonnia è l'apnea ostruttiva notturna, che consiste in una ostruzione totale o parziale delle vie aeree superiori che collassano quando il tono muscolare si riduce. Ciò comporta una riduzione della profondità del sonno o dei risvegli che rendono il sonno meno ristoratore.
 
L'eccessiva sonnolenza durante il giorno solo in rari casi è dovuta a narcolessia, una malattia neurologica di cui non si conoscono le cause. In chi soffre di questa malattia si ha una alterazione del sonno che comporta una difficoltà a mantenere sia lo stato di sonno, che di veglia, per cui, anche durante il giorno, si possono verificare degli addormentamenti improvvisi in circostanze inusuali. Per la narcolessia è da qualche tempo disponibile un farmaco, il modafinil (il cui nome commerciale è Provigil, acquistabile in farmacia presentando la ricetta medica), un farmaco stimolante, ma non correlato alle anfetamine che sono gli stimolanti più noti. A differenza di queste ultime tuttavia il modafinil non modifica le caratteristiche del sonno anche per un uso prolungato e non induce euforia e tendenza all'abuso, anche se non è privo di effetti indesiderati, i più frequenti dei quali sono mal di testa, insonnia, ansia, nervosismo, eccitazione, fino all'aggressività.

In Italia il modafinil è stato autorizzato non solo per diminuire la sonnolenza diurna associata alla narcolessia, ma anche quella conseguente alla sindrome delle apnee notturne. In altri paesi come gli Stati Uniti e l'Inghilterra il farmaco è autorizzato addirittura in chi ha problemi di sonnolenza legata a turni di lavoro.

 
L'impennata nelle vendite del farmaco a cui si è assistito, non è stata tuttavia solo una conseguenza di questo ampliamento delle indicazioni, già di per sé discutibile. E' accaduto invece che il modafinil è diventato quasi un fenomeno di costume. Poiché riduce il senso di fatica e il desiderio di dormire, il suo impiego ha preso piede fra coloro che, per motivi diversi, vogliono diminuire le ore di sonno, e devono combattere la stanchezza. Si sono quindi avvicinati al consumo del modafinil studenti, manager o irriducibili delle ore piccole e del divertimento che vogliono a tutti i costi combattere gli effetti dovuti ad un numero insufficiente di ore di sonno e rimanere svegli ed efficienti il più a lungo possibile. Il farmaco quindi è uscito dall'ambito strettamente medico per trasformarsi in una specie di "doping", utilizzato per contrastare una delle necessità primarie dell'organismo, il sonno. L'idea di un farmaco che possa aiutare a liberarsi dalla "schiavitù del sonno" senza sentirsi stanchi è sicuramente affascinante, ma la realtà è diversa. Il modafinil è un farmaco che agisce come eccitante sul sistema nervoso centrale: oltre agli effetti indesiderati già menzionati, l'aspetto che desta più preoccupazione è che non si conoscono ancora le conseguenze a lungo termine dell'uso del farmaco, né le conseguenze sull'organismo quando per lungo tempo lo si priva delle ore necessarie di riposo, mettendo a tacere gli abituali campanelli d'allarme, come stanchezza e spossatezza.
Per contrastare questa tendenza occorre diffondere il più possibile una corretta informazione finalizzata a sensibilizzare i cittadini sui possibili rischi legati all'abuso del farmaco.