Il ginseng, appartenente alla famiglia delle araliaceae, è una pianta erbacea, alta circa 60 cm, che cresce spontaneamente nei luoghi boscosi delle zone temperate dell'estremo oriente e degli stati uniti; attualmente quasi tutto il ginseng commercializzato proviene dalle coltivazioni intensive del Giappone, della Russia, degli Stati Uniti e della Corea che è il maggiore produttore.
 
Si conoscono diverse specie di ginseng, le cui più note e diffuse sono Panax ginseng Meyer (G. cinese e coreano) e Panax Quinquefolius (G. americano). In fitoterapia, di questa pianta si utilizza la radice, caratterizzata da un aspetto carnoso, contorto, di colore bianco-giallastro. La radice di ginseng selvatico è la più pregiata e costosa.
Nella medicina tradizionale cinese, gli estratti di radice di ginseng sono da sempre utilizzati per le proprietà tonificanti, stimolanti, diuretiche, e per la capacità di migliorare lo stato di benessere dell'organismo. I principali componenti attivi della droga sono:
ginsenosidi (Rb1, Rb2, Rc, Re, Rg1)
polisaccaridi
vitamine e sali minerali
Nell'uso tradizionale il ginseng viene utilizzato da secoli per migliorare le prestazioni fisiche e mentali e per le sue proprietà toniche e stimolanti generali; queste attività risulterebbero riconducibili alla capacità della droga di diminuire la frequenza cardiaca, migliorare le funzioni respiratorie e nel contempo di agire nel sistema nervoso centrale stimolando la liberazione di neurotrasmettitori coinvolti nei processi di apprendimento e memoria. Al ginseng si attribuisce inoltre la capacità di stimolare il sistema immunitario, di inibire l'aggregazione piastrinica, di diminuire la glicemia, nonché di ritardare linvecchiamento (per la sua azione antiossidante) e migliorare le prestazioni sessuali, caratteristiche per cui è soprattutto famoso.
In commercio si trovano numerosissimi integratori dietetici nella cui composizione rientra la radice di ginseng: flaconcini da bere, compresse, capsule, polveri, radice masticabile, oltre al concentrato fluido e all'estratto puro.
In tutti i casi è generalmente sufficiente una somministrazione al dì (meglio al mattino a stomaco vuoto).
E' sconsigliata l'assunzione continuativa di prodotti a base di ginseng; in seguito a somministrazioni prolungate sono infatti stati segnalati alcuni effetti secondari (tachicardia, insonnia, nervosismo, eruzioni cutanee e diarrea); questi effetti sono risultati più frequenti se il ginseng viene assunto ad alte dosi e se associato ad altri stimolanti del sistema nervoso centrale (es. caffè, the, ecc.). Da recenti studi è emerso che il ginseng è in grado di ridurre significativamente l'effetto anticoagulante del warfarin (es. Coumadin); perciò le persone in trattamento con questo farmaco dovrebbero evitare l'associazione.
Per i possibili effetti di stimolazione del sistema nervoso centrale, è consigliabile assumere il ginseng al mattino o nel primo pomeriggio. In individui ipersensibili, specialmente in associazione ad altri stimolanti ad azione centrale, può infatti causare agitazione e insonnia. E' sconsigliato l'uso a che soffre di ipertensione e nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Poiché mancano dati sulla sicurezza d'uso durante la gravidanza, l'uso in questo particolare periodo dovrebbe essere evitato. Parimenti, non esistendo dati riguardanti l'eventuale escrezione nel latte materno, è bene evitare l'assunzione di ginseng durante l'allattamento.