Durante l'allattamento, un'alimentazione corretta ed equilibrata è fondamentale sia come garanzia di una composizione ottimale del latte, sia per soddisfare l'aumentato fabbisogno nutrizionale della neo-mamma. Fortunatamente, la qualità, la quantità e il valore nutrizionale del latte prodotto sono solo in parte influenzate dall'alimentazione della mamma. Numerosi e complessi meccanismi di adattamento metabolico e ormonale contribuiscono infatti nel preservare la salute del lattante dagli eventuali danni che potrebbero derivare dalla cattiva nutrizione della madre.
Anche durante questo particolare periodo della vita, un'alimentazione varia (con proteine animali e vegetali), ricca in frutta e verdura, compensa pienamente le spese energetiche sostenute per la produzione di latte purchè sia garantito, tramite l'alimentazione, un ''surplus'' nutrizionale che comprenda tutti i principi nutritivi necessari.
Il fabbisogno energetico della mamma dovrà tener conto, oltre che della sua costituzione fisica, della attività svolta, e della quantità di latte prodotto: infatti 100 g di latte prodotto richiedono un dispendio energetico non trascurabile, pari a circa 90 kcal. Ciò significa che una mamma che produce, ad esempio, 750 g di latte al dì, dovrebbe sommare al suo fabbisogno calorico giornaliero circa 650 kcal. Se si eccede questo apporto calorico la conseguenza è un aumento in peso (difficile poi da smaltire), mentre un apporto calorico inferiore può ridurre la produzione giornaliera di latte.
Le raccomandazioni dietetiche per la donna che allatta al seno riguardano sia la quantità di calorie da assumere sia la qualità degli alimenti. In poche parole la dieta dovrà comprendere tutti i principi nutritivi di cui l'organismo ha bisogno, suddivisi nei vari pasti.

Campo 1

Proteine

La componente proteica influenza la quantità di latte prodotta, mentre non ne modifica la qualità. Dovrà essere presente in una quantità di circa 17 g maggiore rispetto al fabbisogno di una donna che non allatta. Questo quantitativo è orientativamente fornito da 50 g di formaggio grana, ad esempio.

Glucidi

Un'assunzione di quantitativi elevati di zuccheri semplici incrementa notevolmente l'apporto calorico, senza influenzare né la quantità né la qualità di latte prodotto. I dolci vanno dunque assunti con moderazione. Via libera, invece, per i carboidrati complessi (pane, pasta, riso) tenendo tuttavia sempre presente il valore calorico.

Grassi

Discorso a parte meritano i grassi: a differenza della componente proteica e glucidica, la componente lipidica del latte è notevolmente influenzata dall'alimentazione materna. In particolare gli oli vegetali (oliva, mais, girasole), rappresentano una preziosa fonte di acidi grassi essenziali: l'acido alfa linoleico e linolenico. Il termine essenziali indica che devono essere necessariamente introdotti con la dieta in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli.
Anche il pesce rappresenta un ottimo alimento perché è in grado di fornire una buona integrazione di acidi grassi Omega 3, importanti per lo sviluppo delle funzioni nervose del cervello del piccolo.

Vitamine, fibre e sali minerali

Le vitamine, che costituiscono un nutriente essenziale per la loro funzione primaria in numerosi processi metabolici ed energetici, devono rappresentare una presenza costante e indispensabile nell'alimentazione della mamma che allatta. Sarà pertanto opportuno seguire una alimentazione equilibrata e varia per assicurarsi un'assunzione ottimale di vitamine. Occorre tuttavia tenere presente però che tutti i cibi ricchi di vitamine come frutta e verdura possono subire notevoli perdite nel loro patrimonio nutritivo se non vengono consumati freschi, oppure con il lavaggio, o infine a causa dei procedimenti di cottura. Una raccomandazione particolare, dunque, per la mamma che allatta, ma non solo, è di consumare verdura e frutta fresche. Fuori stagione una soluzione accettabile è rappresentata dai surgelati.
I vegetali, oltre a costituire una risorsa di vitamine, rappresentano un'importante fonte di fibra alimentare, le cui proprietà benefiche sono ben note.
Poiché l'allattamento provoca una perdita giornaliera di calcio, risulta indispensabile soddisfare l'aumentato fabbisogno giornaliero (circa 1200 mg) integrando la dieta con latte, yogurt o formaggi, alimenti notoriamente ricchi di questo alimento.