Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale come il mezzo migliore, nella popolazione generale, per prevenire l'influenza e le complicazioni ad essa associate, soprattutto nei soggetti a rischio.
 
 
 
A causa della recente epidemia di influenza aviaria in estremo oriente, nella stagione 2005-2006 la vaccinazione antinfluenzale riveste ancora maggiore importanza perché la co-presenza di entrambi i virus nello stesso individuo potrebbe aumentare il rischio di complicanze.
Per quanto riguarda le donne in attesa di un figlio, la gravidanza non solo non costituisce una controindicazione alla vaccinazione antinfluenzale, ma andrebbe considerata una indicazione, dal momento che l'influenza sembra essere più pericolosa quando si manifesta durante il secondo o il terzo trimestre o nelle prime fasi del puerperio, poiché la febbre elevata sembra essere un fattore di rischio per morte fetale o malformazione.
Le raccomandazioni diffuse dalla recente circolare ministeriale indicano tra le categorie a cui e' particolarmente consigliato effettuare la vaccinazione antinfluenzale, tanto che tale vaccinazione sarà offerta dai servizi territoriali, proprio le donne che saranno nel secondo o terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica. I vaccini antifluenzali sono infatti a base di particelle virali o di subunità e non comportano quindi in nessuna fase della gravidanza i rischi connessi all'impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati.
Negli Stati Uniti la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata dal 1997 per tutte le gestanti.
Nel nostro paese, l'Istituto superiore di Sanità e il Ministero della Salute restringono la raccomandazione alle sole gravide che rientrano nelle categorie a rischio, ossia quelle affette da:
  • patologie croniche debilitanti a carico del sistema respiratorio, cardiovascolare, uropoietico
  • malattie degli organi emopoietici
  • diabete ed altre malattie dismetaboliche
  • sindromi da malassorbimento intestinale
  • altre malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi
  • fibrosi cistica
I vaccini attualmente disponibili sono i cosiddetti split virus, costituiti da virus frammentati, e i vaccini a subunità, in cui sono presenti solo alcune proteine presenti sulla superficie (emoagglutinina e neuroaminidasi). Questi due tipi di vaccino danno un'ottima protezione e gli eventuali effetti indesiderati sono ridotti al minimo (per lo più reazioni locali nella sede di inoculazione) e, quelli a subunità in particolare, riducono al minimo la possibilità di comparsa di reazioni allergiche.
Inoltre, in base ai dati attuali, non sembrano comportare rischi né per la gravidanza nè per l'allattamento.
La vaccinazione antinfluenzale non sembra apportare rischi specifici quando è effettuata prima del concepimento o durante la gravidanza. Dovrebbe essere preferito un vaccino privo di thiomersal, poiché non vi sono dati certi sulla possibile tossicità fetale di questo conservante.