I prodotti oggi in commercio, molto diversi dai vecchi autoabbronzanti che conferivano alla pelle un colore giallastro e possedevano odori sgradevoli, risultano essere un buon alleato per gli appassionati della tintarella in quanto consentono di ottenere una buona pigmentazione cutanea in poche ore anche in assenza di sole.
 
Le loro proprietà coloranti sono dovute a una particolare sostanza naturale presente anche nel nostro organismo, il diidrossiacetone, conosciuto e utilizzato da oltre vent'anni, che può quindi essere considerato innocuo. Esso si lega alle cellule di cheratina dell'epidermide, determinandone una colorazione che simula l'abbronzatura. Il colore così acquisito è destinato a scomparire nel giro di 2 o 3 giorni, quando lo strato superficiale della pelle si sarà rinnovato. In fase di applicazione dell'autoabbronzante bisogna seguire alcune semplici regole che impediscano la formazione di macchie antiestetiche:
  • spalmare il prodotto a piccole dosi, evitando di insistere su zone dove la pelle è particolarmente spessa come i gomiti e le ginocchia:
  • evitare di sfumare il prodotto sulle radici dei capelli (soprattutto se biondi o bianchi) in quanto essendo ricchi di cheratina tendono ad assumere una colorazione giallo-marrone;
  • è buona norma far precedere l'applicazione del prodotto da un peeling con un prodotto esfoliante che elimini le cellule morte superficiali e renda più uniforme il colorito;
  • lavare accuratamente le mani dopo l'applicazione.
 
Attenzione!
La pigmentazione conferita dagli autoabbronzanti non è in grado di proteggere la pelle dall'aggressione dei raggi solari, per cui quando ci si espone al sole è necessario applicare un prodotto protettivo.