Durante la gravidanza, la possibilità che il bambino nasca con qualche difetto congenito rappresenta uno dei motivi di ansia più frequenti. Le maggiori preoccupazioni sono legate all'assunzione di farmaci, ma possono insorgere dubbi e preoccupazioni anche riguardo l'impiego di altre sostanze (come additivi e alimenti) o particolari condizioni che potrebbero rappresentare un rischio per il feto.

Fumo

I principali componenti del fumo di sigaretta, la nicotina e il monossido di carbonio, sono in grado di attraversare la placenta, riducendo l'afflusso di sangue e di ossigeno all'utero e, di conseguenza, alla placenta e al feto. La minore ossigenazione dei tessuti porta ad una riduzione significativa del peso del bambino alla nascita (che risulta fino a 300 grammi inferiore rispetto a quello dei neonati partoriti da donne non fumatrici) ad alterazioni placentari e parto prematuro (soprattutto nelle fumatrici che superano le 20 sigarette al giorno).
Se la donna tuttavia smette di fumare (o riduce drasticamente il numero di sigarette), il rischio di partorire un bambino sottopeso è uguale a quello di una donna che non ha mai fumato.

Caffeina

Nonostante sia dimostrato che la caffeina non possiede un effetto teratogeno, durante la gravidanza è bene limitarne il consumo. Da alcuni studi è infatti emerso che l'assunzione in elevate quantità può causare la nascita di un bambino sottopeso e persino sintomi di astinenza nel neonato, come irritabilità, pianto eccessivo, disturbi del sonno, difficoltà a nutrirsi e vomito. Non sembra invece essere associato a rischi significativi per il neonato un consumo moderato di caffeina (200 mg di sostanza corrispondenti a due/tre caffè o sei tazze di tè). Per questo calcolo si dovranno tuttavia tenere presenti anche le altre fonti meno comuni di caffeina, come ad esempio le bevande a base di cola e alcuni farmaci da banco (soprattutto analgesici), dove la caffeina viene aggiunta per aumentare l'effetto antidolorifico.

Alcool

L'assunzione di alcool durante la gravidanza è tra le cause più note di anomalie fetali. Questa sostanza è infatti in grado di attraversare la placenta e danneggiare il feto, causando anormalità mentali, fisiche e comportamentali nel bambino, fino ad arrivare, in caso di uso eccessivo e protratto, alla cosiddetta sindrome feto alcolica, caratterizzata da malformazioni e grave ritardo mentale. L'alcool sembra aumentare il rischio di ritardo mentale nel bambino già quando la madre consuma due bicchieri di vino al giorno. Studi sperimentali hanno dimostrato che la stessa quantità di alcool è più dannosa per il feto se ingerita in un unica assunzione, piuttosto che se viene distribuita in diversi giorni. Dal momento che non è noto un limite minimo di assunzione non rischioso, sarebbe prudente che le donne in gravidanza sia quelle che stanno cercando un figlio si astengano dal bere.

Aspartame

Nonostante sia diffusa la convinzione che l'aspartame sia controindicato durante la gravidanza, in letteratura non sono riportati effetti indesiderati nel feto in seguito all'assunzione da parte della madre di questo dolcificante o di prodotti che lo contengono (ad esempio i prodotti ''light''), fatta eccezione naturalmente per le persone affette da fenilchetonuria.

Cosmetici e prodotti per capelli

Sebbene siano disponibili poche informazioni, l'impiego di cosmetici (es. prodotti per il trucco, smalti per unghie, profumi, saponi, lozioni e deodoranti), è considerato sicuro, anche in considerazione del loro largo impiego. Gli studi sugli animali e sull'uomo non hanno evidenziato nessun rischio per il feto anche in caso di impiego di tinture per capelli, sostanze per la permanente o per stirare i capelli (contropermanenti o relax).