''Sapete che i produttori di assorbenti interni usano amianto nei loro prodotti?'' E' ciò che è riportato in un'allarmante e-mail che sta circolando su internet. Oltre all'amianto, nei tamponi interni sarebbero presenti anche altre sostanze tossiche e cancerogene con notevoli rischi per la salute delle donne che li utilizzano. Cosa c'è di vero in tutto ciò? Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una sorta di ''catena di Sant'Antonio'': una ''bufala'' che circola nella rete dall'estate del 1998.

L'allarme

Nella e-mail in questione si sostiene che gli assorbenti interni (es. Tampax, Ob, ecc.) contengono tre sostanze nocive: l'amianto, il rayon e la diossina. L'amianto, noto cancerogeno, verrebbe utilizzato negli assorbenti per aumentare il sanguinamento mestruale e, di conseguenza, l'uso di tamponi. La diossina (anch'essa cancerogena) verrebbe utilizzata per sbiancare il cotone, rimanendo come residuo della lavorazione industriale. Il rayon, infine, che viene impiegato per le capacità assorbenti, funzionerebbe come ''terreno fertile per la diossina'' (?) e rimarrebbe all'interno della vagina più a lungo aumentando il rischio di sindrome da shock tossico (TSS) una rara ma grave malattia causata dalle tossine prodotte da un batterio, lo staphylococcus aureus. L'appello propone in alternativa di usare prodotti non sbiancati e di cotone al 100%, indicando (ovviamente) i nomi delle aziende che producono questo tipo di prodotti ''sicuri''.

Le false notizie

Per quanto riguarda l'amianto, la stessa FDA (Food and Drug Administration – l'ente regolatorio statunitense che promuove e protegge la salute pubblica) già nel 1998, ''anno di nascita'' della e-mail, aveva smentito la notizia dichiarando specificatamente che l'amianto non fa parte della composizione di alcun tipo di tampone di marca statunitense; anche il sito internet della ditta che produce Tampax smentisce categoricamente la presenza di amianto nei suoi prodotti, né esistono segnalazioni di aumentato sanguinamento mestruale a seguito dell'uso di tamponi. Il rayon, una fibra naturale utilizzata, insieme al cotone, nella produzione dei tamponi, è un derivato dalla cellulosa: l'impiego di questa fibra è ritenuto sicuro al pari del cotone.
Il rayon viene utilizzato nei tamponi non solo perché è altamente assorbente, ma anche perché si sfilaccia meno del cotone (rilasciando perciò meno fibre). Per quanto riguarda la diossina, l'FDA dichiara che il rayon utilizzato nei tamponi è prodotto secondo tecniche di estrazione alternative che non impiegano cloro (da cui la diossina può formarsi); pertanto il rischio di diossina nei tamponi è praticamente trascurabile.
Come riportato nei foglietti illustrativi, l'impiego di assorbenti interni comporta un aumento del rischio, seppur raro, di sindrome da shock tossico. L'impiego di tamponi in puro cotone può ridurre leggermente l'insorgenza della TSS, ma non lo elimina. D'altra parte, si sono verificati casi di TSS anche prima degli anni '60, quando tutti i tamponi interni erano prodotti con solo cotone.

La raccomandazione

Internet rappresenta senza dubbio uno strumento utile, che permette di ottenere le informazioni più disparate in tempi brevi e senza fatica; tuttavia, il rovescio della medaglia è l'ampia e capillare diffusione anche di messaggi privi di fondamento scientifico come questo, che possono destare inutili timori e preoccupazioni. Per quale motivo vengono fatte circolare questo tipo di notizie? Spesso si tratta di semplici scherzi, a volte sono in gioco interessi commerciali volti a screditare aziende produttrici, a volte si tratta di manovre per raccogliere gli indirizzi di posta elettronica per inviare spam. Per questo motivo è sempre opportuno, prima di contribuire alla diffusione di e-mail di origine dubbia, fare un controllo preventivo sulla veridicità degli argomenti trattati.

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