Il 6 febbraio scorso il Ministero della Sanità, attraverso un comunicato stampa, ha precisato che dal 1999 l'Italia ha recepito le direttive comunitarie riguardo la produzione e la commercializzazione dei prodotti alimentari destinati all'infanzia che disciplinano l'etichettatura e la composizione degli omogeneizzati che, infatti, devono recare il bollo comunitario CEE L.
 
Ha inoltre precisato che, già dal 1997, l'Italia, perseguendo la strada della massima cautela nei confronti della prevenzione della BSE (encefalopatia spongiforme bovina), ha vietato con un decreto la produzione, l'importazione e l'immissione in commercio sul territorio nazionale di alimenti per la prima infanzia contenenti cervello, midollo spinale, fegato ed altri tessuti viscerali di ruminanti, indipendentemente dalla provenienza geografica dei capi.